Torna il Cinema in Piazza, organizzato da "Alcuni ragazzi del quartiere". In quella "della Stampa", ormai un mese fa, l'occasione è stata per parlare di conseguenze del Capitale, tra avvelenamento ambientale e relazionale. Gentrificazione apocalittica, per esempio, tutt'altro che distopica: "cacciata dei poveri dai quartieri" che sta trasformando la convivenza nei centri città. "Mondocane", pellicola del 201, del romano classe 1976 Alessandro Celli, calza a pennello.
Stringo i denti, do anche una mano a montare, non guardo la firma italiana, sono qui per una causa. Fortuna vuole che anche regista e collaboratori, abbiano più badato alla sostanza, che ad attori ingombranti ed effetti spasmodici. I ragazzini aiutano, il dialetto anche, caricandosi della tensione drammatica che i "nostri" grandicelli ormai non reggono.
"Lotta per sopravvivenza secondo le sue regole", recita il trailer, e queste sono quelle imposte da una forza dell'ordine cui il monopolio della violenza e stipendiato (male che sia) ogni benedetto, e santificato, mese. Appurato, ma non dato, che da odio nasce tempesta, la pellicola punta all'orizzonte, vicinissimo, cui grandi opere del progresso, come quelle di Taranto, o di esistere umano ormai demandato. Mi sono fatto trascinare dalla serata, rimane la fotografia compatta per un buon filmetto d'esordio.
(depa)
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