E chi se la dimentica l'uscita dal cinema, in quel trapassato prossimo del 1988 (quindi '989 chissà!), settenne dilaniato dalla commozione più immediata, fragranze dolorose di tempi ed affetti, "Nuovo cinema paradiso" a ferire la carne attorno a tutto quel che mi pareva caro. Riguardandolo dopo 34 mostra le corde d'arpa e violino con Giuseppe Tornatore, ormai da sempre, ci tormenta. Scelta e incapacità. Tant'è che "Foglio" ne parla...
Produzione Rai3 evidente. Soggetto, sceneggiatura e regia del romantico regista palermitano. E' morto Alfredo, chi era? Era Philippe Noiret, fantastico. Poi Alfredo si fa male, e con lui tutto il film, che prende la sua piega, quella dell'autore (minuscolo). Tributo al cinema, alla propria terra e infanzia. Rendo omaggio ad una pellicola che può contribuire all'amore per il Cinema. Farsi fottere dalla nostalgia. A Giancaldo di Bagheria, il tempo, come il cinematografo, lascia ferite fastidiose. Nei "film di Morricone", sono commoventi anche i titoli di coda. Poi Tornatore ha dimostrato...
(depa)
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