Tra nebbia e vento

Partito bene il 77° Trieste Film Festival, quest'anno online e, duole molto, ma cinquecento e rotti chilometri non son quisquiglie. Dall'Azerbaijan è arrivato sugli schermi, dunque, "Səpələnmiş ölümlər arasında", e beccatevi sto titolo!, del 2020, di Hilal Baydarov. Pellicola intrigante, parabola macabra sulla linea sempre più sottile che separa, e unisce, vita e morte.
"Tra una morte e l'altra" significa il titolo e sarà in questa landa che avverrà "l'inizio di un lungo viaggio" del protagonista e che, nella presentazione, il documentarista classe 1987 di Baku augura agli spettatori.
"Un tipo davvero strano", Davud, nella sua bildung-scooterata. La morte corre in papero. Film ambizioso e riuscito. Splendida natura morta, taglio registico altisonante, maturamente tenuto. Possono venire in mente grandi nomi. Neuer Film, Tarantino, Bresson, Kim K...E' un mixf. E l'Azerbaijan sta lì in mezzo, a fianco a Tarkovskij. "Ovunque andiamo, qualcuno muore".
Disinvolta eleganza (il primo delitto, la sequenza della rabbiosa, etc.), con qualche macroscopica insistenza. D'altronde, anche un film sulla pazienza. Perciò la bianca nebbia delle sibilanti radure può importi il suo ritmo (che poi il film ha il suo). Una sposa ancor più bianca potrà apparire e seguirti, dopo assillanti due ruote, sino alla morte.
Dialoghi e immagini cesellate. Interlocutori fermi e distanti. Inquadrature fisse, montaggio scarno. Parole in versi, per saggezze di popolo e consigli di vento. Gli individui, piccoli, là in fondo alla terra. Senza bocche, né volti. La Natura, in effetti, è già un viaggio senza effetti speciali, coi suoi tempi, le sue pazienze, appunto.
Ironico quanto poetico. "Uccide per mano di altre persone". "L'ha liberata dalla sua prigione". Intermezzi di solitudini, abbandoni, rabbie e speranze. Odi al ciclo di vita, amore, morte. Liberate. "Un giorno può contenere più morti che tutte quelle di una vita". Il "lungo viaggio" può stare in poche ore. Morti. Cosa sono ormai? "Ancora sangue. Sangue dappertutto".
Da seguite, Baydarov.
(depa)

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