Manco mi alzo che "RaiMovie" mi rattiene. Eh, ouh. Leggo Fritz Lang e non capisco più nulla. In programma v'è "La vendetta di Jess il bandito", del 1940. Western in technicolor, il primo per il regista austriaco, convince grazie ai grandi interpreti e alla sapiente orchestrazione dello stesso, che non dimentica il giusto spazio alle cavalcate e alle Montagne Rocciose innevate sopra Denver...
"Sono stati quei vigliacchi di Bob e Charlie Ford!". La voce fa presto a girare, trattandosi di Jesse James (1847-1882). "Gli hanno sparato alle spalle!". Il fratello Frank, che nel frattempo ha aperto un agriturismo, confida nella "giustizia che funziona". Sarà, ma basteranno trenta secondi e la sentenza li salverà...corsi e ricorsi quindi rincorsi. Indi, "The return of Frank James". Tutto scorrevole, la pellicola si svolge da sé.
Toh, chi si vede. Gene Tierney, "La diva fragile", qui al suo debutto cinematografico. Prima del matrimonio, l'inizio della fine. Arriveranno comunque più di vent'anni di carriere, prima della clinica psichiatrica (la fine dell'inizio). L'allora ventenne ragazza di Brooklyn affinerà quel suo sguardo con gli anni, dotandolo di quel campionario che la renderà celebre.
Taglio classico, ma come un classico di Lang, con l'ironia che sempre accompagna il terrore del lontano west. Duelli mortali senza fronzoli. "A noi due". Il primo Ford precipiterà come un sacco di patate. Urlante. Ex-bandito, ora uomo d'onore, Frank rinuncia a Bob per salvare l'amico Pinky, "per un negro" si stupisce il pischello Claim. Ma c'è pure una donna di mezzo. La cosa pare complicarsi. Ma avete mai visto Henry Fonda vacillare (sì)?
In mezzo, le suggestive corse libere sui cavalli chiazzati tra le foreste del Colorado.
Infine, il processo, appassionante ed ironico ("Non posso rispondere senza pensare, non sono un avvocato"), dove emergono i non risoluti tra unionisti e confederati. Utile annotare, ancora una volta, la valenza del teatrino giuridico. All'ingresso la sagoma di Bob (John Carradine), arriva la sentenza: tocca un ultimo duello, Frank.
(depa)
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