Il cinerofum se l'infama e pubblica così...! A breve "Favolacce", boiata dei fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo, che ci illusero con il loro buon esordio. Netflix "offre" e ci mancherebbe.
Sì, a breve... Un anno dopo, rammarico intatto. Una battuta con Simone riesuma dal mio profondo questo dimenticabile film. Che produzione ragazzi, questi italo-svizzeri! Prima dritti alle stelle, quindi il giusto puzzo di stalle. Una virata di colori con garronite evidente (ma quanto li preferivo ruvidi), lontani, inutili e pretenziosi, echi felliniani. Puro "sto cazzo di sugo" mal salato. A vuoto movimenti macchina e giochi di luce avulsi, sembrano parlare a se stessi, senza artigli, traballano senz'appigli (far cinema non dev'essere una bazzecola). "Amatoriale", nonostante gli sterili climax sorrentiniani. Brutte copie, solo la tettona del quartiere è perfetta (perché verissima). Sguardi strabici ad altri fratelli, ebrei americani, sulle solitudini frustrate allestite. Ma siamo fuori tempo e luogo massimi (bambini sfruttati!). "Una storia vera ispirata ad una storia falsa". "Non molto ispirata", dicono loro; "per nulla", dico io. Rileggendo di quell'esordio e di questo mio incipit, ultrasigh.
(depa
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