Nemmeno ho terminato di compilare la caterva di documentari ambientali, che "Cine34" mi richiama nella "Valéry". L'occasione è sospetta. C'è un Michele Lupo del 1975, che non pare roba da 'Rofum. Ma questi è fedele a tutti coloro che hanno fatto e amato il cinema. All'autore della celebre "Libidine coi fiocchi", ci inchiniamo e, pertanto, accogliamo fraternamente in sala anche la sua simpatica combriccola. "Africa Express" non è una perla, ma conferma la sensibilità d'un ottimo gregario della Settima, che sa come catturare l'attenzione dello spettatore, così come, qui, le bellezze che la Terra ha saputo generare.
Il taglio è il solito, avventura tutta sberle e allusioni. Con i Fratelli De Angelis, Oliver Onions tribaleggianti, a incorniciare musicalmente, leggiadramente alla loro, questo racconto semplice ma ben oleato. Bisogna saperlo fare. Il romano Giuliano Gemma (1938-2016), duttile come pochi, è in perfetta sintonia con la pellicola. Così come la svizzera Ursula Andress, appartenente, sì, al Sacro Ordine della Giarrettiera, ma pronta a scazzottare per salvare la pellaccia. Fa uso responsabile del suo fascino. Su tutto, l'ironia che Lupo e collaboratori, i maestri romani Bruno Corbucci (1931-1996) e Mario Amendola (1910-1993), sapevano dosare con singolare cura.
Quindi è bello farsi scarrozzare sul camion di John Baxter, scoprendo paesaggi mozzafiato, animali liberi che attraversano lo scenario, ma soprattutto...Biba! La scimmietta più espressiva e astuta sarà il vero braccio destro dello spumeggiante protagonista. E lei, in salopette o altre comiche divise, che sbloccherà scene e situazioni, vero grimaldello nella sceneggiatura di Lupo. Poi i simpatici indigeni, stereotipati con delicatezza, il buffo missionario veneto Gasperin, il "rigattiere", il "Tam-Tam", cioè il "telefono della foresta" (diavolo fumante e lingue di ferro). Ah, il cattivo è l'ucraino Jack Palance (1919-2006), cinquant'anni di carriera.
La protagonsita, però, è l'Africa, colla sua fauna unica, ancora libera, non ancora estinta. Ambientato nei pressi di Matetsi, Zimbabwe, viene da precipitarsi al grido di Maeba!
Dopo tante botte e tremendi botti, altro che "Napalm! Cianuro! Bombe! Assalto!", il buon John Baxter sa come vivere. Non morire.
Ma che ne so, sarà luglio, la nuova TV, sarà il cinema...sarà, ma qualche sapiente vibrazione di Lupo e squadra, m'ha conficcato l'Africa e, soprattutto, Biba nel cuore.
(depa)
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