Fischio universale

Durante le ferie casalinghe ottobrine, come detto, s'è fatta una lunga chiacchierata con Jim Jarmusch. Per "Taxisti di notte" (t.o. "Night on Earth", 1991), oltre ad Elena e me, in sala Valéry s'è presentato pure Zippino; ed è stata una buona idea, stando ai suoi entusiasmi per la fotografia e l'ironia profuse in questa pellicola.

Fotografia pop per un contrasto dai risvolti comici. Los Angeles, dove Baby Winona è una taxista coatta, se ne sbatte e, a modo suo, resiste. La Grande Mela, che "vuol dire New York" (?!), grazie ai due mitici "Elmetto & Yo-Yo", invece, se la ride spensierata. Parigi rude e amara, lezione di vita da una donna costretta (ad una grande inquadratura). A Roma ci si aggira tra Eros & Thanatos, in fondo alla Santità a destra ("ma non andiamo al Vaticano!?"). Come dire, Sesso in Vespa (rossa, come il Ciao). Nella algida Helsinki, coi suoi Pellonpää che si aggirano nella neve...c'è il più alto tassì di suicidi: profondo bianco dolore, con illuminante macabro cinismo.
Zippino nota le cabine telefoniche internazionali, indizio della cura riposta nel confezionare questa scatola gioco dalle 5 facce, e del fatto che il film sia leggero e coinvolgente (se pure lui non s'è distratto).
Semplice, perfetto.
(depa)

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