In sala Valéry, piano, piano, s'avanza il 'Rofum. Ieri sera è stato inserito il DVD di "Pina", sinuoso toccante potente documentario del 2011, diretto da Wim Wenders e dedicato al Tanz Theater dell'artista tedesca Pina Bausch. Quel supporto ottico era lì da anni, mancava lo spunto, infine provenuto dagli ultimi documentari visti del regista tedesco. Wenders si conferma grande evocatore, a suo agio più nell'allestire che nel destrutturare; vi emozionerete, travolti da movimenti ed elementi nuovi.
Questo mix di danza e teatro intrinsecamente tedesco dovrebbe metterci ben poco tempo a catturare il vostro battito. Uguale a dire che dovrebbe riuscirvi facile a entrare in sintonia con le figure e le pièces realizzate dagli abilissimi danzattori che si danno il cambio sulla scena. Frammenti di impressionante intensità messi in scena dai discepoli devoti e talentuosi della scuola di Pina Bausch. Recuperati, dalla maestra tedesca, dalle anime stesse di questi artisti, a quanto pare. E Wenders pronto a incorniciare il tutto, colla sua sensibilità fotografica, direttore di danza cinematografica. Tutti i movimenti sono innamorati di Pina, lenti e strazianti, d'impeto e gioiosi, o accoppiando questi termini in tutte le possibili forme, inseguendo con costanza il punto d'incontro tra fragilità e forza. Tutti i pezzi sono grandiosi, si vorrebbe che la successione non finisse; quelli metropolitani, potenti ed eleganti, offrono a Wenders la possibilità di sbizzarrirsi maggiormente (incroci, metro, industrie, design tetesco), quelli "in sala" nondimeno ci mostrano le abilità di entrambi gli artisti tedeschi (e di tutti interpreti). Condotti per mano attraverso il sentire di Pina Bausch, del suo modo di pensare, attraverso alcune pagine più ostiche ("le sedie" e altre più immediate (il "mimo" su musica brasiliana), finalmente porteremo con noi un'idea suggestiva della sua opera.
L'incontro tra due grandi autori, da non perdere (possibilmente col supporto migliore: blue ray, per esempio; peccato averne perso la versione 3D nelle sale).
(depa)
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