Per "L'ultimo turno", scritto e diretto dalla svizzera Petra Volpe, nella grande e comoda Sala 1 del
“Sivori”, inattesa trentina di spettatori agostani. “L’ ‘assolutamente sì”,
rileva Elena...E in effetti, il terzo lungometraggio, in dodici anni, della
regista classe 1970, è un’attenta e curata pellicola sociale. Aumentano i
malanni causati da una società nociva che, tra l’altro, dichiara apertamente di
non essere interessata a curarli.
Dalla “Zodiac Produktion”, a passo veloce, nel turno serale di Floria,
infermiera professionale e cortese, la cui esperienza non può mai preservare da
turbamenti e sconforti. Mai ferma un secondo. Dall’istruzione alla sanità, ancora l'ottima Leonie Benesch nata nel 1991 ad Amburgo, tra
tirocinanti da avviare e pazienti da sopportare. Merda e tumori: la vecchiaia ai tempi del Progresso. In quali condizioni sono costretti a lavorare questi soldati delle corsie. Quando il mantra è il 5% e il tormentone “Il Riarmo”, in questa
vergognosa Civiltà mobilitata e schierata, con gli Stati Guerreggianti e i loro
Angeli Sterminatori in azione, i significati di una pellicola che parla degli
effetti dei tagli alla sanità aumentano. Sceneggiatura cronometrica. Anche se,
invero, te lo vai a vendere!...ma no, questo è il migliore dei mondi possibili,
in cui ogni giorno vediamo piccoli gesti di umanità musicata…dal suono delle
bombe. Dev’essere l’appagante e ammorbante socialdemocrazia di quell'area che spinge questi registi verso queste conclusioni.
(depa)
Nessun commento:
Posta un commento