Falso. L’ultimo film
d’agosto visto nelle sale è stato l’islandese “Frammenti di luce” (t.o.
“Ljósbrot”), del 2024. Scritto e diretto da Rúnar Rúnarsson, Reykjavík
1977, film d’apertura dell’ultima sezione “Un Certain Regard”, è una
compassata discesa nel lutto. Il dolore impazza sotto il ghiaccio immoto della
gioventù.
Sorpresa nel trovare quei tre evidentemente non avvezzi alle sale
cinematografiche nella “FilmClub” da 40 posti, 15 persone, Elena dice “crediti
formativi”. Sarà…Oppure appassionati strafatti! Evviva! Il Ferragosto genovese
porta in sala pure un ritardatario che parla da solo, “B6, quella là!”…Ma
veniamo al…
Segreti al tramonto per quegli islandesi che sognano le Far Oer (altro che Maldive),
il Giappone…Di moda l’incipit pre-titoli, sempre d’effetto. Una, è il
nome della protagonista di questo border movie, tra teletubbies e
raggi solari e alcol. Altro shock, stavolta affettivo, ancora un
incidente a rimescolare i piani. Drammaticone…quindi? Sì, fuga da
dolore, dalla morale dei padri. Perdere qualcuno, uno della band, e
qualcosa di più…Transessuale femminin. queer punk
islandese. [anche io sono performer]. Ma anche il penultimo cuore merita
rispetto…! Lutti sovrapposti, ma divisi da uno strato. Gioventù indecisa,
smarrita dopo la perdita di Diddi. Crescendo di silenzi addolorati, forse troppo. Problemi
che diventano enormi, quando si comunica come comunicatoci.
(depa)
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