In televisione, forse ancora per celebrare la carriera di
Rock Hudson, “Torna a settembre”, del 1961, diretto dal newyorkese Robert
Mulligan (1925-2008). Vecchie e care commedie romantiche statunitensi. Quando
dietro ad un sorriso c’era un ceffone, dietro all’insulto l’amore ardente. Buona
scrittura, ottimi interpreti, tutto scorre senza scandali.
La minuscola Malpensa del 1960, in Cinemascope, il Cimitero Monumentale, pavé,
Le Colonne. La Fiera di Milano, il Duomo. Piazza della Scala, il “Pirellone”.
Robert dal cuore splittato. “Ragazza piuttosto attraente”. Roma. Tutti a
Portofino, per la suite al “La Dolce Vista” (ma là non c’è una villa con quegli
interni). Commedia leggera, rosa: l’equivoco è merito del maggiordomo Maurice. Sandra
Dee già innamorata. . “Per la sua età….”, “Avrà più di 35 anni”, sigh,
ma i dialoghi sono ben studiati (battute sagaci). Meglio di quanto appaia, su
moralismi, pregiudizi e ipocrisie. Occhiolino a quei due, Rock Hudson e Gina
Lollobrigida, duttili come i migliori. “Moltiplication” gioco mondiale
in uso in ogni dove, ma anche canzone che rimane nelle orecchie e che permette
di conoscere l’italoamericano Bobby Darin (1936-1973), cantante il cui fascino sfrontato
conquistò qui la futura moglie Sandra Dee ben più velocemente che nelle vicende
del film.
(depa)
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