Muore per favore

Meno riuscita di altre ottime pellicole del primo semestre 2023, la giapponese "Plan 75", scritta e diretta dall'esordiente tokyota, classe 1976, Chie Hayakawa, conferma però la sottile sensibilità dei registi nipponici. Da servitù a morte volontaria il passo è impalpabile.
La camera ("d'or" a Cannes 2022) apre su di una presenza, un'ombra, un fantasma. Vecchi relitti da sorvegliare armati....Poi la voce fuori campo, doppiata discutibilmente, spiega come e quando. Il decreto legge comunque accettato. Titoli di testa, si va.
Uccidere gentilmente (e gratuitamente!). L'impiego è statale (privati). Distopico per i distratti (v. la panchina). Demolizioni. Mani, fiori di pesco, cadute. La regia, matura anagraficamente, resta pacata come le protagoniste, ma non sente le musiche invadenti. Materia delicata, l'approssimarsi quotidiano alla morte. Traballa la pellicola, didascalica tra i ripensamenti e nuovi amichetti del bowling, appiattendosi nel sentimentalismo prêt-à-porter­ (distanti miglia le sconcertanti intuizioni sudcoreane). Non brutto, ma poco incisivo, colla sua fotografia pulviscolare, in putrefazione: siamo per produrre merce e, come questa, da smaltire (faremo presto, nella grande "Sala 1" del "Corallo" siamo in 3).
(depa)

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