In sala Valéry, questa volta per puro caso, è passato a trovarci il sudcoreano Bong Joon-Ho, ancora colla sua frangetta in testa e palma dorata in mano. Presentato dalla Showbox, il tizio fa il mirabolante, riuscendovi. Fantasatira grezza, emendata appena premiata, ha dalla sua il monster-appeal per tutti, la critical-social per chi non è un robot. Sintetizzate nei ruoli, le asperità di una comunità ormai persa. Divertente contro il dente, "The Host".
Vive Fabienne!
06.11.2019. Nella serata in cui i telegiornali annunciano Catherine Deneuve "ricoverata per una leggera ischemia", Elena ed io ci precipitiamo. Potrebbe essere l'ultima volta. O l'ultimo (non si sa sempre). Scelta felice poiché "Le verità" (t.o. al singulier), ultimo lavoro di Hirokazu Kore'eda, mostra il maturo connubio tra la sensibilità dell'autore nipponico e quella degli interpreti francesi. Tra i quali, inutile dirlo (o no?) la già citata regina spicca, dando corpo ad un personaggio, quasi autobiografico, pregno di vita universelle.
Esplodi pecora
Chef Baraka suggests...e i due golosi in sala Valéry assaggiano. "Four lions" arriva via collegamento (è disponibile sul sito RAI): è a portata di mouse. Pellicola inglese del 2010, scritta e diretta dal regista Chris Morris (celebre provocatore televisivo), a 5 anni dall'attentato alla Maratona di Londra, esplora con coraggiosa ironia il terrorismo islamico, quello sgangherato quanto sentito, illusorio quanto mortale.
Fumetti di testa
Era settembre quando Alain Resnais ritornò in sala Valéry a trovarmi. Si presentò portando con sé il suo dodicesimo lavoro, un divertissement datato 1989 e intitolato "Voglio tornare a casa!". Le vicissitudini di un fumettista americano, caricatura di se stesso, alle prese con figlia e...Francia. Tra incursioni animate, simpatiche finché dura, questa commedia scorre su stereotipi e citazioni, cavalcando gli ottimi interpreti e divertendo con brio e senza banalità.
Buon odor mente
Ambizioso, ironico. Patinato, sporco. Potente, divertente. L'ultima "Palma d'oro", la prima sudcoreana, non è l'indimenticabile per occhi o spirito, ma intrattiene con brio. Una spietata allegoria sulla vuota società del consumo e dell'apparenza (ancora una volta il dito, se qualcuno non se ne fosse accorto, è puntato su di noi). "Parasite", ultimo lavoro di Bong Joon-ho, racconta di esistenze nocive per chi le accoglie e domanda: quali lo sono davvero? La risposta nel conto corrente di chi la dà.
Dio innaturale
Rimasto solo, lo sapete, fuggo in sala. Giorni fa, mi sono imbattuto nell'ultimo lavoro di François Ozon. Scottato dai suoi recenti, ho più di un timore, soprattutto per soggetto e trailer. "Grazie a dio", però, questo film si discosta dalla sua opera. Buono così. Anche perché se di bello c'è ben poco, va riconosciuto all'autore francese di intavolare (quasi letteralmente) il discorso scabroso, degli abusi sessuali di preti su minori, evitando semplicismi e retoriche, curandosi di dar fiato alle diverse voci, emozioni e reazioni, dei protagonisti.
Nuovi agguati
Due giorni fa in solitaria processione in vico dei Fratelli Dardenne. Sì esiste, da queste parti, un intero circondario nominato e popolato dalla macchina dei sogni. "L'età giovane" (t.o. "Le jeune Ahmed") è l'ultimo sguardo degli autori belgi sugli eterni problemi adolescenziali in questa società, declinati nel qui e oggi, dove ad armarsi per un Dio paiono essere i musulmani. Meno intenso dei loro ultimi, va a sondare però un terreno minato in cui la loro sensibilità, come poche altre, evita il disastro.
Thor non è diverso
Nella sala Valéry regna il silenzio...ma dalla "Marine" giungono echi di schermo e fumi di pigiami. Mi trascino colla stanchezza dei "Sìcubas" addosso e, tra cuscini sdraiati, mi ritrovo negli anni '80, '87 per la precisione, quando i film per ragazzi erano avventure oltre il pomeriggio. Diretto da Chris Columbus, statunitense classe 1958, quello dei "Mamma" e dei "Potter", qui al suo esordio, "Tutto quella notte" (t.o. "Adventures in babysitting") mi sfuggì nell'età prescritta, ma è stato bello provare l'emozione di riprovarle, ancor di più se assieme a Charlie, Cry, Ele e Maurice.
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