Buon odor mente

Ambizioso, ironico. Patinato, sporco. Potente, divertente. L'ultima "Palma d'oro", la prima sudcoreana, non è l'indimenticabile per occhi o spirito, ma intrattiene con brio. Una spietata allegoria sulla vuota società del consumo e dell'apparenza (ancora una volta il dito, se qualcuno non se ne fosse accorto, è puntato su di noi). "Parasite", ultimo lavoro di Bong Joon-ho, racconta di esistenze nocive per chi le accoglie e domanda: quali lo sono davvero? La risposta nel conto corrente di chi la dà.

Non ho visto tutti i film in concorso a "Cannes 2019", non dev'esserci stata ressa in sala "Qualità". Non che "Parasite" non rifulga di una luce, se non propria, ben incamerata e riflessa. Le geometrie di vetrate, parquet e resine tirati a lucido fanno effetto; la musica incalza come piace ultimamente (il passo d'un moloc incombe sui recenti grandi schermi). Come detto, non ci si annoierà, di fronte alle vicissitudini di quest'altra bizzarra famiglia dal Sol Levante alle prese con le norme di casa. E si collezionerà pure qualche sporca fascinazione, soprattutto nel suggestivo seminterrato. Ma, suvvia, qui manca il sublime, atteso erroneamente da ogni "palmetta" e che, mai o quasi, nessun rallenti immortalerà.
Questa è lotta di classe, tout-court: certi che chi detiene il DDT non stia facendo ben peggio, a quel campo o a quell'abitazione, questa sì stilosa ed efficiente da archistar, che chiamiamo Terra? il "potere", quindi, sicuri non sia più nocivo dei fastidiosi, indecorosi ed apparentemente improduttivi animaletti?
Son tempi, ormai secoli, in cui ciò non interessa. Tantomeno al frustrato in carriera (servo voglioso, quindi porco). La tragicommedia umana si dipana, con ogni espressione, gesto, frase, parola di chiunque: la superficialità dei rapporti rincitrullisce ma fattura.
In tal senso, il film, più o meno sottilmente, separa i due mondi in maniera netta. Nessun avvicinamento tra borghesi e proletari. Ipocrisie calmanti, assistenzialismi autoassolventi, elemosine autoedificanti, non potranno mai eliminare l'odore che separa vita autentica, quand'anche misera, e falsità ayurvedica; lotta quotidiana e sfruttamento ialuronico.
Vero che certe dirompenti visioni paiono sorgere solo nell'estremo oriente. Ben giungano.
(depa)

1 commento:

  1. Vero, follie profonde tipiche di laggiù.
    Che poi i parassiti a chi fan danno? Alla produzione. E allora ben vengano zecche e punteruoli rossi (invisi a chi gode d'un belvedere).
    I pidocchi, invece, restino nei palazzi...

    Zecche a testolina in alto, senza vergogna, sino alla fine.

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