Dio innaturale

Rimasto solo, lo sapete, fuggo in sala. Giorni fa, mi sono imbattuto nell'ultimo lavoro di François Ozon. Scottato dai suoi recenti, ho più di un timore, soprattutto per soggetto e trailer. "Grazie a dio", però, questo film si discosta dalla sua opera. Buono così. Anche perché se di bello c'è ben poco, va riconosciuto all'autore francese di intavolare (quasi letteralmente) il discorso scabroso, degli abusi sessuali di preti su minori, evitando semplicismi e retoriche, curandosi di dar fiato alle diverse voci, emozioni e reazioni, dei protagonisti.

"Mi chiamo Alexandre, ho fatto lo scout, sono stato molestato da padre...", la voce del protagonista ci terrà ben bene compagnia. Accetto in silenzio il basso escamotage. I "Caro..." epistolari s'accavalleranno, ma debbo tener duro, ché di film d'inchiesta si tratta. L'importante è non restare soffocato da incensi e moralismi ("anche se ho perdonato, la sua ombra incombe" brbrb).
Materia delicata, già trattata dal recente "Spotlight" (diciamo subito con ben altra verve). Tra l'altro, pur nella bigottissima Lione, la vicenda parte da un salotto, più spesso sala da pranzo, avanzatissimo, dove  vengono imbanditi dibattiti che suppongo rari pure tra i borghesi più illuminati (dall'alto, mai dal basso).
Forse, l'interpretazione del protagonista (freddino, imbalsamato).
A tratti fa l'assalto il dubbio che la pellicola anacronisticamente cerchi di smacchiare una chiesa non recuperabile ("tanto bella, tanto umana", d'altronde questi "credono nella redenzione"), ma con qualche scossone e una domanda finale senza risposta, il carattere della pellicola risulta più deciso e convincente. "Perdonandolo diverrai il suo schiavo".
I "criminali" vengono definiti per quello che sono. E forse è il caso di averla già da subito questa benedetta, santa, forza di parlare. [basta cellulari in treno, moriremo tutti, compresi i vostri amatissimi figli: ditelo che lo volete] L'innaturalità stessa dell'astensione sessuale che genera tali devianze?
Come detto, il film regge e al regista e autore transalpino possono essere rimproverati solo altri piccoli espedienti di scottex (trascura la famiglia: non li segue al parco, li trascina via mentre si divertono; si tocca il gomito arrivato a casa: ciò significa che sente ancora male per la caduta...) e forse una sola sequenza: il triste siparietto dei 10€ che, tutto sommato, potrebbe rivelare la sana incapacità dell'autore di percorrere con naturalezza il melò.
Tema scabroso trattato a mo' democratico, certo (un pisello volante viene subito riposto, non sia mai), ma non ho mai puntato un franco su Ozon per una rivolta etica priva di dei e prevaricazioni. Lui fa film. E qui mi pare meglio delle ultime volte: perché costretto coi piedi per terra?
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento