Settimana scorsa, chi sa quando, ero andato a vedere un film cipriota del 2018. Un po' perché inseguo film da paesi improbabili (cinematograficamente), un po' perché il nullaosta di Marigrade rende tutto più sereno. "Torna a casa Jimi!" (t.o. "Smuggling Hendrix"), scritto e diretto da Marios Piperides, nicosiano classe 75, che ha tradotto da lettera in celluloide un suo omonimo romanzo, ha il dono delle ottime commedie, quella leggerezza che permette di sopportare lo (e riflettere sullo) sfacelo sociale che, in primissimo piano, fa da scenografia al racconto.
Un'altra volta un personal nella piccola "Film Club" del cinema Sivori. Mi metto comodo, quindi, per un film che mostra subito la sua piacevolezza. La simpatia per Jimi ed il suo padrone, nonché per la loro ex, è immediata. Yiannis, trentenne sgarrupato e mollato, pare aver introiettato le logoranti contraddizioni ed assurdità quotidiane cui uno status sociale fallimentare, prodotto da incapacità ed avidità, lo ha svezzato. Ha un suo stile, aveva una bella fidanzata, suonavano assieme, ma qualcosa non è appianato. Basta una fuga canina per far emergere tali scabrosità. Piperides ha il tocco leggero, ma la mente acuta, il resto vien da sé. Il contrasto tra la flemma mediterranea che permea atmosfera e personaggi e la kafkiana esistenza in quei non-luoghi urbani, se possibile, accresce il rammarico.
Tutto sommato, rari momenti di bassa ("olandano"...), per una commedia vivace e leggera, in cui un cane cipriota, che non sa nuotare, fa scattare doverose riflessioni ormai dimenticate.
...STOP DEPORTATIONS!
(depa)
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