Nella cartella di Forman Miloš, su cui mi poso sempre volentieri, ieri l'altro ho trovato "L'ultimo inquisitore" (2006) scritto e diretto dallo stesso regista cecoslovacco (oggi ceco). Ruotante attorno all'Inquisizione spagnola (abolita ufficialmente nel 1834, ma sempre attiva nei cuori neri) e alla figura di Francisco Goya, mette in campo una sceneggiatura avvincente da consumare veloce per godersi le bellezze dell'artista, gli obbrobri dell'Uomo.
Lo spagnolo Javier Bardem nelle vesti dell'ennesimo Don che più bigotto ed ipocrita non si possa. Tanto per capirci, per lui Voltaire è "il più nero principe della più nera tenebra". L'israeliana naturalizzata U.S.A. Natalie Portman verrà rinchiusa e torturata, quindi riapparirà più in forma di prima. "I fantasmi di Goya", questa la traduzione fedele del titolo originale, sono rappresentati più dai sensi di colpa del maestro aragonese, più che dalle sue creazioni artistiche, inquietanti come il mondo sa. Codardia ed opportunismo a quei tempi potevano ancora suscitare malesseri; altri tempi. L'atmosfera cupa, neromarrone, sembra condurci in quei bassifondi dove l'umanità si perse, in nome di Dio. Forman mostra qui la sua vecchia arte. Sino alla "vendetta", dopo la quale l'intreccio prende una piega più leggera, da romanzo senza impegno, stranamente coincidente colle bastonate ricevute dal protagonista. A metà film, la girandola degli eventi pare ormai impazzita: la svolta napoleonica. Epoche di subbugli, mi smarrisco pur io in sala Valéry. Compare...15 anni dopo... Goya ridotto alla sordità ed una ex-ragazza resuscitata, figlia di un amico di Danton...che sceneggiatura grandiosamente bizzarra! Ne seguono tempi tiratissimi per una fast story da consumare in piedi.
Dopotutto, mettersi nelle mani di Dio o dello Stato...poco cangia alla sostanza. Romanzo che termina in filastrocca. A proposito, spiccano per la cura i titoli di coda, con immagini inquietanti che han reso noto l'artista, messe in musica adatta. Qui il regista cecoslovacco si mette a disposizione, confezionando un film ad alta digeribilità, ma senza picchi di gusto (o può bastare una sequenza sui procedimenti di incisione e stampa, seppure apprezzabili?).
Dedicato a Pedro Sopeña, assistente alla regia o attore spagnolo? Indagate...interrogate...
(depa)
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