Il Cinerofum ne ha fatte mille. Auguri. Nessuna festa è stata allestita. Ma la sala Valéry (a lei l'onore) s'è affrettata a recuperare un Truffaut. Un po' perché il 'Rofum al regista parigino è sempre stato affezionato ed era tempo che non si passava una serata assieme. Poi perché, a giorni, ci sarà la ricorrenza dei 10 anni dalla indigeribile scomparsa (fu il 3-Nov-2005) di un grande compagno di cinema (e Sampdoria), "impenitente cinefilo", cui devo molto. Bene, lui amava François Truffaut; quindi l'impegno del Cinerofum sarà quello di esplorarne l'opera, con passione. Nel 1972, "Mica scema la ragazza!" fu una linguaccia insolente...
Già la sequenza introduttiva in libreria è un piccolo gioiellino; un minuto circa per coinvolgere lo spettatore, con estrema naturalezza, così, come si chiederebbe di un certo trattato criminologico: due mani che esplorino uno scaffale, una musica che cresca la curiosità, una domanda, una risposta un po' infelice (ironia), l'oscuro intervento di un volto sinistro...Cinema che esalta il gusto del racconto. Truffaut gioca, alla maniera dei registi del suo tempo e del suo cinema. Non gli basta: a questo flashback ne seguirà un altro, innestato nel primo. Orsù, finiamola di prenderci sul serio! E sarà un film comico: gli inciampi, il morso del ghepardo imbalsamato, i rombi di Indianapolis... Bernadette Lafont (Nîmes, 1938-2013) è un ciclone; sarà grazie al suo corpo, sì, ma soprattutto al linguaggio affibbiatole (il soggetto è un romanzo statunitense di cinque anni precedente) che, quello che di per sé sarebbe uno schizzo prevedibile, diventa una raffigurazione dal taglio originale. Difficile non provare fastidio per il contrasto tra il leggiadro fascino della protagonista e il suo gros mot. Contrasto che, nell'intenzione provocatoria del regista, assieme a quello tra la spigliatezza di Camille e il timido sociologo, avrebbe dovuto tramutarsi in comicità. Il condizionale è per chi guarda con gli occhi velati, disillusi, ormai inutili dei "grandi"; per il discolo sarà crepapelle. E, anche per lui, un fastidio: inevitabile senso di colpa.
Non è certo tra i più riusciti del regista, ma tra i più sfacciati sì. Fu una smorfia beffarda del monello dietro la cinepresa. Fiondata contro schemi assodati, lessici scontati, contro le vetrate immacolate dei bacchettoni le cui condanne, se aprite le finestre, sentirete ancora...
Tutti al "Colt Saloon", con Enrico!
(depa)
Doveroso ricordare che questi 1000 sono tali anche grazie all'unico vero compare incontrato lungo la strada...
RispondiEliminaBig up Bubu!
Big up Depa! Big up Cinerofum!
RispondiEliminaQuesta sera il Porty Hostel e’ calmo e tranquillo, due guest “autosufficienti” si aggirano per le stanze e allora e’ finalmnte arrivato il momento buono per brindare alla 1000esima!!
Il film scelto dal direttore merita per eleganza e leggerezza.
Una brezza di sobria comicita’ ha invaso la Sala Porty Hostel.
Depa si e’ giustamente soffermato sull’armoniosa figura della protagonista, io sottolineo la genialita’ dei personaggi che le girano attorno. Il “disinfestatore” e’ geniale, il marito ubriacone, il vecchietto custode delle carceri, il musicista, l’avvocato rendono la commedia variegata e spumeggiante. Il tocco inconfondibile del maestro Truffaut, che dopo quell’”incastro” increibile descritto da Depa, fa letteralmente volare Camilla su un carro di fieno e spennella qua e la’, fa il resto. La scena del suicidio l’ho rivista. Si cambia per un momento umore. Magia.
Il finale c’e’.
Ringrazio per l’ennesima volta Depa e il Cinerofum per l’aver fatto si’ che quella simpatica conoscenza con il quale passavo qualche spensierata oretta ogni tanto sia diventata un vero amico. Un amico che mi ha coccolato nei momenti di solitudine, mi ha risvegliato da momenti di “torpore”, mi ha fatto vivere belle e inaspettate emozioni, e soprattutto mi ha arricchito come persona, culturalmente e moralmente.
Adesso con la mia nuova vita giamaicana purtroppo ho meno tempo da dedicargli. Qui i ritmi di vita sono piu lenti, ma in compenso il susseguirsi degli eventi e’ continuo e caotico, quindi il tempo e le energie da dedicargli sono davvero poche. Anche le mie capacita’ critiche e di scrittore stanno facendo qualche passo in dietro, ma comunque l’amicizia rimane e appena posso… Schiaccio il tasto play…
Jah bless l’amico Cinema