Grandi Woody crescono

Nel 1969 venne realizzato un film che introdusse nel mondo del cinema un personaggio mai visto, figlio di Jerry Lewis, Chaplin e di tutta la preziosa combriccola di attori comici destinati a dar spessore al loro genere cinematografico. L'allora 40enne era già noto al pubblico di qualche cabaret o talk show televisivo, ma per quello del grande schermo fu un vero shock: "Prendi i soldi e scappa" è il secondo film interpretato e diretto da Woody Allen (tre anni prima comparve già lo sperimentale "Che fai, rubi?") e, cosa molto più importante, è il film che ho visto più volte, a pari merito col capolavoro del 1982 di Michele Lupo, "Bomber".
Questa pellicola è un must, cult, pazzesc (!?), tutto quello che volete. La amo. Lo stile di Allen prorompe sullo schermo, avendo fatto tesoro di tutti i comici e di tutti gli autori delle commedie del passato. Il personale stile che elaborerà (raffinerà è un termine errato in questo caso) nel corso della sua lunga e folgorante carriera, compare qui, già solido e accattivante.
Le irresistibili sequenze combaciano con la durata con l'intera durata della pellicola: compaiono i genitori del mitico Virgil Starkwell col occhiali, nasone e baffi; poi ci sono i primi passi del ragazzo sulla strada del crimine (la distributrice di caramelle...); le autoflagellazioni a danno degli inconfondibili occhiali; l'incontro della sua vita con la bellissima e stralunata Louise (il primo tentativo di scippo, la serie di balle clamorose, i preparativi per il primo appuntamento, e che appartamento!), la definitiva perdizione (l'evasione "di sapone", Kowalski!, la fuga incatenata, i picconi che si staccano, "...gonna go to Mississippi!"; "Fantozzi" arriverà 6 anni dopo) che lo porterà a gustarsi ottime fette di salame inserite nel portafogli; la rapida gag del parcheggio ("Amici miei" anche...).
E' un torrente: la rapina con l'incomprensione che arresta la burograzia ("No, no, qui c'è 'sotto giro', non 'sotto tiro'"), Virgil alle prese con la macchina stiratrice o con la marcia della banda in cui suona il violoncello...indimenticabili. Impossibile elencarle tutte.
Dire che "A me piacevano i suoi primi, quelli che facevano ridere" (eleganti dame ai party) è stupido quanto "Ma è una comicità datata" (Lorce, nella sua dolce casa di piazza Fossatello, just in time per una visione coi fiocchi e manco apprezzata! Pirla al Porce!).
Ah: non lo guardate.
(depa)

2 commenti:

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  2. Vabbè scusa, ma Lorce era concentrato sulla tenda!?! (ahahahahah........)
    Poi l'avevi passato a me, ma sono passati un tot di mesi e, visti i 1000 film che ho guardato dopo e visto che non avevo scritto niente su di esso, ricordo poco... Posso solo scrivere che mi era piaciuto, mi aveva colpito per l'originalità dello "stile" ("falso documentario") e che mi aveva divertito.
    Dovrei riguardarlo... ah no! non devo, è vero... scusa... :)

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