Ricordo i battiti

Girovangando il cinema mondiale assieme a "Foglio", con Elena siamo transitati dalla Jugoslavia, oggi Croazia. Indietro al 1967, alla toccante elegia per una giovane "Betulla", cresciuta e falciata, diretta dal regista Ante Babaja (1907-2010). Sul telo bianco della "Negri", uno splendido classico.
Conosciamo questo regista poco noto, qui al secondo dei suoi cinque film. Sotto un acquazzone appare, Joza un povero falegname devoto ("Rumenka! Dove sei andata?")...I colori più resi tenui dal tempo per paesaggi pittorici, personaggi pittoreschi. La vasta natura e il minuscolo popolo a stretto contatto....che dottore per Janica! La genitrice del villaggio ci vuole! Per tutti, Marko il marito, poi la vicina, Janica è già morta, ormai spacciata ("Non arriva a fine giornata"). Così sarà. "Marko stupido, tua moglie è appena morta!", volata via, come una colomba bianca. Janica con le sue "extra fantazie" di giovane donna. Paura della morte, allegria! Paura della vita, bere!
Con corteo funebre, i ricordi...lei, alta e magra come un'elegante e innocente "Breza" balcanica. Quando con gli occhi grandi sguardava i mustacchi dei ranger. Ignorando Joza, il sensibile, e noioso. Ma, Joza, Joza, "santo e problematico", chi non rischia, non rosicchia. Anche le "cose stupide" che dicevi, come le mucche da sfamare, hanno condotto Janica, senza più voglia di vivere, alla febbre. A buon diritto (brrr...), pellicola femminista sulla donna-oggetti (intanto i maschi parlano e bevono). Dopo aver colpito tutta la vita, e aver pagato il prete, la comunità piange. Sacre e profane, vane parole. Marko continuerà a fare il portabandiere ("molto bello"). Vita e morte, morte e vita, la caciara continua!
Scenografia fusa nell'immagine con enfasi drammatica. Sul rimpianto, oltre i tardivi rimorsi, ripensando alle proprie parole (bugie). Un pensiero alla protagonista, la slovena Manca Košir, scomparsa un mese fa (1948-2024). Un viso indelebile da questa pellicola.
Bellissimo. Grazie "Foglio", chiunque tu sia.
(depa)

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