Oh mio zio...!

Chiudiamo giugno col provocatorio eroico "Hardcore" di Paul Schrader, del 1979, però domani. Intanto buon "30 Giugno 1960" a tutti.

Mentirsi

La scorsa settimana, il giugno delle sale si è concluso con una firma agognata. Nuri Bilge Ceylan, regista di Istanbul che ha già lasciato il segno sul Cinerofum, col suo ultimo lavoro, "Racconto di due stagioni", del 2023, si allontana dal paesaggio per concentrarsi sulle minime bugie, i minuscoli tradimenti verso se stessi. Verso gli altri.

Amore terrorista

Famelici sulle orme di Leos Carax e, soprattutto, Denis Lavant. Quindi in sala "Negri" il pulviscolo luminoso colora il telo bianco di "Rosso sangue" (t.o. "Mauvais sang"). Interessante film di genere e di rottura, del 1986, noir sper e sent-imentale, rivisto con la chiave post Nouvelle Vague del regista parigino.

Ricordo i battiti

Girovangando il cinema mondiale assieme a "Foglio", con Elena siamo transitati dalla Jugoslavia, oggi Croazia. Indietro al 1967, alla toccante elegia per una giovane "Betulla", cresciuta e falciata, diretta dal regista Ante Babaja (1907-2010). Sul telo bianco della "Negri", uno splendido classico.

Soffocati

Questo mese, col compare SimoMi, ci siamo attaccati alla giacca della nostra ultima fiamma registica, Michael Haneke. Nel 2001, nel romanzo della connazionale, classe 1946, Elfriede Jelinek, il regista austriaco trovò il terreno fertile, melmoso, in cui piantare l'appuntita m.d.p.. Proiettato in sala "Negri", "La pianista",  Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2001, ribadisce un regista magistralmente terrificante.

Sviolinata di classe

Raminghi sopra via Acquarone abbiamo recuperato, assieme alla mitica Carlotta e al nostro guest Matte (grazie a entrambi!), una commedia che, nel 1999, fece furore: "Notting Hill". Regia di Roger Michell, britannico nato in Sudafrica nel 1056 e scomparso nel 2011, in una commedia romantica dal successo assicurato dal soggetto distensivo, dalle star Julia Roberts e Hugh Grant e dalla soundtrack "I love 90s". Botteghini frantumati dal pubblico in cerca di favolette svaganti. "Ricchi e poveri", da Fratelli d'Italia al gay pride: yes You can!

Il ballo in voga

Tutto ebbe inizio con un "C'è solo un sudamericano, un cileno credo, al massimo spagnolo...". Appuntamento, quindi, davanti all'"Ariston". Biglietto fatto, la durata su internet?...Regia di Enrico Maria Artale, ok, con Margarita Rosa de Francisco e Maria Del Rosario Barreto Escobar, ok, ed Edoardo Pesce...vabbè. Produzione...gelo sulla tempia: è un film italiano. Attimo di panico, volto in ottimismo: "non è detto, vediamo". Ripagato, ché "El paraíso" del regista romanissimo, classe 1984, qui al secondo lungometraggio, si inserisce nei rari film nostrani correttamente sporchi e attenti. L'alienazione figlia dipendenze farmacologiche.

...l'uomo che il mercato comprò!

Questo mese nelle sale l'ultimo film di Yorgos Lanthimos. Per "Kind of kindness", all'"America", ci siamo fiondati in quattro. La parossistica iperbole esistenziale che ci travolge, nell'altrettanto insistita grottescheria del regista greco.

Nano climbing

Sempre dalla distributrice anonima di Santa Brigida, un DVD che ci permette di andare alla radice registica di Paul Schrader. Dopo quattro sceneggiature, nel 1978 lo statunitense si sedette dietro la m.d.p. in un film sociale, politico. "Tuta blu" (t.o. "Blue collar") mette in scena la lotta operaia che, con l'arbitrato vigile del sindacato, si fa guerra tra poveri.

Agenzia Infamie Corruzioni

Giorni fa, proiettando in solitaria un DVD dell'"Anonima Santa Brigida" difficile da somministrare a Elena, ho rincontrato Sam Peckinpah. Non nel suo abito migliore, checché si provi a. Semmai, "Killer elite", del 1975, segna il precoce crepuscolo del crepuscolo, il buio dell'autore al maschile per andronomasia. In evidente difficoltà nel passaggio dagli speroni ai semafori.