In nome del Tenessee

Un'occhiata al regista e alla "Bibbia", mi dicono di tentare. Quindi porgo la mano a Roger Donaldson, regista australiano, presto zelandato, che nel 1985, al quinto lavoro, volle rendere omaggio ad "Una donna, una storia vera". Titolo originale "Marie", come Marie Ragghianti, con gli occhi di Sissy Spacek che dicono resa ma fanno opposizione. Mariti, superiori, capi, giudici e politici non la fermeranno. Discretino.
Con lei Jeff Daniels, Morgan Freeman e Fred Dalton Thompson (nei panni di sé stesso, politico-attore, 1942-2015). Da un romanzo di Petere Maas, si parte con una leggera violenza domestica. Niente di che, solo un matrimonio finito in terrore. "Lasciare Dave e ricominciare". Dal Colorado al Tennessee, padella-brace. Fuggendo di casa Marie scoprirà che il Patriarcato ha molte altre frecce (il banale maschilismo è la più smussata).
Echi sinistri, notizie sibilline, problemi respiratori. A Chattanooga i bambini non respirano, corruzione e mazzate sulle donne. Ma non molla per indole, Miss Ragghianti.
Pellicola accreditata ma dall'evidente grana grossa nel suo determinismo poggiante su note elettroniche dal cuore degli '80 (il nizzardo Francis Lai, 1932-2018), quando gioie e paure sembravano la stessa cosa.
(depa)

1 commento:

  1. Innaturalmente...con tutta la fiducia riposta nelle Istituzioni!

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