Chela furiosa

Nella polvere dei Western puoi incontrare anche Henry King (1886-1992), nome da Galleria del Cinema. L'autore e attore americano, marchiato da "Stile sobrio" e "Scene d'azione efficaci", nel 1958, diresse la quartultima del suo centinaio di pellicole. Classico western di revenge, senza strattoni, solo nel finale squassa un canone, ma con morali bibliche ormai lise. "Bravados"...non più di tanti altri.
Dal romanzomonimo di Frank O'Rourke appena pubblicato, qui musicato da Lionel Newman, Gregory Peck già cavalca all'orizzonte ancor prima di cominciare. Pare appassionato di impiccagioni (altri non amano carnefici e forche) e in chiesa non ci va più. Ma no, sofferente di memoria dolorosa, non era disgusto, ma sfiducia: la vendetta è un piatto che va servito da sé. Prima gli dicono di desistere, poi di uccidere, valli a capire i texani!
Calma e metodo, King Henry cuoce lentamente i preparativi sino al finale atipico, con l'umanizzazione del bravo feroce e, soprattutto, un granchio memorabile! Il Jim di Peck, giudice-giuria-giustiziere, crollerà nel rimorso. "Beh...". Coraggiosetto, "Re Enrico", ma avrei voluto conoscerti in altro frangente. Non con questa scrittura insicura, dagli inserti discutibili (le rivelazioni del parroco). Avremo modo di rivederne.
(depa)

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