La settimana scorsa, Ettore Scola in Sala Valéry col suo film d'esordio. Presentatosi a mani vuote, ché tanto "Se permettete parliamo di donne" (1964) è sul tutubo, il regista di Trevico scomparso 3 anni fa (il 19 gen all'anniversario), ha scherzato e giocato. Un pezzo di panduce, un gotto e via, serata eroto-grottesca, per una commedia che tratta, invece, parecchio di uomini, anzi, uno e nono: il Gassman mata-todo, attorniato da altre variopinte, tutte stupende, donne e attrici della storia del cinema di quegli anni.
Esordio che sorprende, se non nella scrittura, magari ancora un po' acerba ma non superficiale, per la disinvoltura dell'autore allora 33enne. Perché il girato è tutto da vedere. E da ridervi su. Lungo 9 episodi, attimi di montaggio creativo (addirittura di western semi-automatico). Insomma, i primi passi di Scola non son punto brancolanti.
Gassman poliedrico, sì rifletterà su personaggi gustosi: un'ingenua svergognata; un giulivo fuor casa, stressatissimo nel focolar (dal figlio, già tal tal); un'intrigante conduzione famigliare (Giovanna Ralli); una zolletta ritardataria (Antonella Lualdi); due automobili sfiorano l'impatto: -"Ma dove vai?!" -"Eh non lo so...in albergo non ci vuole andare!" (Sylva Koscina); l'ingegnoso "portoghese" di Frascati (la dolceamara riflessione sulla preziosa compagnia delle radioline giapponesi); il presto smaliziato, supportato in ciò da un gran Walter Chiari ("Ma perché mi toccate sempre il meccano!"); una signora tutta da soddisfare (Eleonora Rossi Drago; impossibile non correre al "SessoMatto" risiano-gianniniano, visto recentemente, di 10 anni successivo) col popolano ("C'han ragione i cinesi!").
Da vedere, quindi, per 3 motivi validi: esordio alla regia convincente per Scola; carrellata di bellezze ben immortalate e...Vittorio Gassman semplicemente spassoso.
(depa)
D'accordo: interessante esordio alla regia di Scola, attrici belle e brave e Gassman super poliedrico mattatore! UP!
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