Le cric c'est chic

Poteva esimersi il Cinerofum dal correre a vedere l'ultimo, delicatissimo (e si parla di cric in da fazz') scritto e diretto da Lars von Trier? No. Avrebbe potuto mai perdersi la poetica messa in scena del regista danese (roba di cadaveri in via di putrefazione)? Tszu, tszu. Come si sarebbe sentito il 'Rofum, privato dei profondi spunti criminologici (l'estetica del massacro) offerti da questo affascinante delirio d'onniviolenza? Come il protagonista, ossessivamente insoddisfatto. Distante migliaia di miglia dal regime dogmatico del '995, Trier prosegue, con acume ed ironia, lungo il percorso delle patologie mentali, qui omicida. "La casa di Jack" (2018, t.o. "The House That Jack Built") dev'essere visto.

Discorso solido, sciorinato con profondità e chiarezza. Non solo per la precisione maniacale del protagonista e la forbita analisi del suo "assistente". Anche le immagini sono esatte nel sintetizzare il morbo psichiatrico di questo architetto di cadaveri, death designer direbbero i nuovi influenzati, ottimamente interpretato da Matt Dillon. Il lato "tigre" umano, già ampiamente perlustrato dal regista danese, quando s'imbatte in quello "agnello" può farsi. Non resta che affiancare il predatore sino al prossimo whisky bar. Complimentandoci per la sua ultima letale idea, stringendogli la mano per quel suo abominevole e meraviglioso allestimento di morte; mostrando qualche dubbio solo su alcuni dettagli dell'efferata carneficina.
Nessuna partita a scacchi, bensì il gesto immediato, la reazione istintiva, l'insana provocazione, senza dimenticare il caso, autentico e prezioso complice dei successi più sanguinari (vedi la pioggia). Qualcuno ha storto il naso su alcuni cenni storici. Eppure, in un film su menti atte a pianificare stragi, alcuni eventi possono ben rientrarci (sebbene la sete di sangue, anche la più irrazionale, cela sempre primari moventi economici).
Lo spettatore, superato comodamente il gelido ma rosso impatto iniziale, può trastullarsi lungo questa elegante e, sì, divertente discesa agli inferi, dove ritroveremo, spero senza troppa sorpresa, moltissimi dei nostri conoscenti. - "Toh, chi si vede! Ma allora....pure tu!". - "Già".
(depa)

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