Sabato scorso, ancora cinema, ancora Elena. Sia isteria di celluloide o passione crescente, il tempo svelerà. Nella sala 1 del "City", allo spettacolo delle 19, ci aspettava Nanni Moretti, col suo ultimo spunto. "Santiago, Italia" è un documentario sul colpo di stato cileno che, l'11 settembre 1973, innalzò Augusto Pinochet (1915-2006, notare), criminale a difesa di tutti gli Stati moderni (until 1990...and beyond). In quel frangente, pure l'edificio di un'ambasciata estera parve o si rivelò una salvezza per i perseguitati dal demente sopra citato. Polvere negli occhi, la solita nei soliti, quella istituzione è lì per depredare e reprimere i prossimi oppositori allo Stato, 'sta volta italiano.
Sono polemico. Ma lo faccio con intento che dovrebbe, credo, collimare con lo stesso dell'autore di Brunico. Insomma: com'è possibile che tali crimini possano essere sempiternamente perpetrati, riuscendo, non solo a non incontrare opposizione minima, ma altresì a inculcare nella mente dei sempreverdi rincitrulliti di essere nel giusto. Come uscire da tale apparente impasse? Forse con una critica che sia, nelle basi, anticapitalista (lo so, mi ripeto). Oppure sfoderiamo l'Halbbildung, che so. Rimane il fatto che ogni maledetta volta, sulle prime pare una mera questione tra capelloni e signorotti, per poi scoprire, sempre sempre sempre, che quei rispettabilissimi si rivelarono degli infami predatori ("Ohhh" di stupore). Forse al pensiero unico borghese non dovrebbe essere lasciata la benché minima 'nticchia di spazio. Ma è al governo, comanda: quindi tocca lottare. Questo per dire...hai voglia fare documentari in cui si palesano le violente ingiustizie di statisti, militari e clero (leggi: altro che imparzialità, se poi sei un regista acclamato, vaghi su rossi tappeti e stringi le mani a chi ha; provocazione, voglio bene al regista democratico). Questa ricetta, Storia docet, non funziona. Perché dopodomani ci sarà una nuova urgentissima necessità (di Stato) da presentare come salvifica (per l'umanità), da attuare con le armi. E l'esercito bovino arruolerà facilmente, porgendo una moneta e indicando il recinto.
(depa)
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