Momento epocale, la Elena va in avanscoperta per il 'Rofum. Avere una fedele compagna con cui affrontare le sale cinematografiche mi riempie d'orgoglio. Ai "Cappuccini" la settimana scorsa ha testato e detto sì. A ragione. Guardate "Styx", se lo ritrovate in giro. Il film scritto e diretto dal tedesco Wolfgang Fischer, passato or ora in qualche sala dimenticata da Dio e Governi, è un toccasana per i nostri sensi di giustizia e responsabilità. Nel senso che li risveglia, in barba a procedure e protocolli da seguire. Il capitale si sta spingendo sempre più avanti nella sua opera di disumanizzazione e...noi? Felici per la partita, il black friday o, comunque, fiduciosi che qualcuno aiuterà i bisognosi (a casa loro, non qui, ché tolgono lavoro o rubano). Oppure non aspettiamo altro, che qualcuno legalizzi la nostra profonda pigrizia, se non codardia, spesso camuffata da altezzoso egoismo?
Berlinale 2018, sezione Panorama. Le scimmiette della Rocca di Gibilterra, limite tra mondi acquei, paiono introdurre senza eccitazione allo sfascio fatto dall'uomo sulla natura, nonché dell'uomo sull'uomo, come si vedrà. Stacco, uno schianto da qualche parte in "polizei". E così la protagonista, in pennellate secche e decise, è presentata: donna robusta, pronta, per lei la vita sfida tosta, degna di essere affrontata. Dopo una "cambusa" sufficiente si può partire, per andare via, lontano, dove i problemi quotidiani siano un lontano ricordo...Ma qual è la parte di pianeta dove questi possono dimenticarsi?
Partendo da un'idea formidabile, sostenuta da una scrittura all'altezza, la regia si mette in mostra con bellissime riprese, incluse le sorprendenti inquadrature aeree fisse, da qualche punto tra mare e nuvole. Gli autori (una troupe d'una decina di persone), con mano invisibile, rendono quella "12 metri", l'intero mondo della protagonista e non solo. Sospendendo anche noi, il pubblico in sala, su questa liquida landa di morte. Lanciata sfida agli effetti speciali: che l'onda più spaventosa (con orde di demoni) è quella che non si vede.
"Potreste sembrare loro la salvezza, ma non è vero. Non potete". Questo il nocciolo dell'opera. Quello che annichilisce qualsiasi tipo di scambio umano, di rapporto, poiché non fattura. Pellicola più che attuale. Non ci avviciniamo più ad una persona che ne ha bisogno, poiché solo degli esperti possono farlo. Le sfere di competenza (commesse, spese e profitti) s'impongono su pelle, nervi e vene. Si è insinuata così, lentamente, dalla creazione di strutture specializzate che sole paiono saper dare...la cosa più naturale per un uomo: appoggio ad un suo simile. La disumanizzazione generata dai burocrati del capitale (noi compresi, poiché assunti), sta massacrando quotidianamente i più deboli (ecco un quotidiano vero). La retorica degli specialisti è fumo difficile da dissipare, anche perché ci esime da fare alcunché (e ormai in internet si compra tutto, alla TV vedere qualsiasi serie).
Dedica speciale al ronaldo di turno e ai soldi che dona ad associazioni e bisognosi...grazie.
Un film che parla chiaro. A chi vuole intendere.
(NON vuole spiegare che soccorrere qualcuno potrebbe essere pericoloso e che è giusto farsi i cazzi propri)
(depa)
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