Encore tutto va bene...

La premiata ditta, rigorosamente anonima, "Salita Santa Brigida" ha sputato fuori una proposta. Elena ed io, nella nostra sala Valéry, la cogliamo. "Crepa padrone, tutto va bene", del 1972, scritto e diretto da Jean-Luc Godard a quattro mani, forse proprio in nome di quell'anti-autorialità che provenne dal gruppo "Dziga Vertov"?, assieme al regista-docente, classe '43, Jean-Pierre Gorin. Durante i titoli di testa ridacchio, voltandomi verso Ele, "Lo avrebbe fatto tutto così, peut-être!". Manco il tempo di spegnere il sorriso che quasi l'autore e teorico ostinato e contrario ribadisce il concetto di "forzatura commerciale". Insomma è un Godard, quindi una visione tenacemente tesa alla LUTTE DE CLASSE (padrone, questa volta...).

Francia 1968. Francia 1972. Cos'è accaduto frattanto? Si sa, l'età, si diventa grandi, alcune cose si dimenticano o cambiano di valore. Tra scherno e rabbia, J-L.G. tra didascalismo e sperimentalismo, ricercando nel minimalismo e nei contrasti quella metrica che non tralasci mai il conflitto sociale. Sarcasmo di fronte ai soliti politucoli e pennivendoli, ancor più pericolosi della gendarmerie, poiché sorprendentemente, imperdonabilmente creduti e seguiti. "Ad ogni classe il suo movimentino", sempre più vero, le classi si spezzettano e moltiplicano (non scompaiono), così i movimenti. Divenendo "ini", ma da idolatrare, manco fosse la squadra vincente (si è giunti così, prima ancora del M5S, anche alla Lega, prima lattai del nord, ora astuti fanfaroni). La cacofonia di fondo, che sta dietro ad ogni pubblicità, questo rumore etico che disturba le normali frequenze del sentire umano: il capitalismo.
E allora...maoismo sia!, "E poi...ci siamo divertiti! (un po')". Ma sì, ma no. Tanto vale vivere-morire cantando "La ballata della fiat", ripetendo Alfredo Bandelli come un mantra o, che so, una hit rap. "Cosa stai a rimuginare...", quel che è fatto è fatto, se è stato fatto. Intanto facciamolo, poi si vedrà.
Lungo la pellicola, ottime "passerelle" per gli ottimi interpreti, che dispongono di monologhi di intensità...differente (su tutti Vittorio Caprioli). 
Anche se l'eterno scenario di usurpazione e sottomissione s'è fatto ormai pesante, più che drammatico, trattasi di film politico. - "Ma da dove cominciare?" - "Da ogni parte".
Senza mai perdere di vista il contesto, fedeli al materialismo storico che non generi idiozie. Io, Francia 1972, Europa. Io.
(depa)

1 commento:

  1. Continuo ad essere un ammiratore del minimalismo, se poi il film tratta la "lotta di classe" dei primi anni '70, che dire... Grazie Cinerofum per il suggerimento.

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