All'"Altrove" imperversa Werner Herzog. Il regista tedesco, nel 1993, compì una delle sue escursioni documentaristiche, quella volta in Siberia e dintorni, dove raccolse testimonianze a proposito di "Fede e superstizione in Russia". "Rintocchi dal profondo", ancora una volta, è un documentario che parla del serissimo gioco di bambini ormai cresciuti, che è la fede religiosa. Superstizione è la parola presuntuosamente utilizzata da chi detiene il potere, ma è ben difficile separare le due cose. Detto ciò, ad ognuno la propria spiritualità.
A parte tutte queste tradizionali e rispettabili strampalerie, va detto che queste remote popolazioni, maggiormente legate alla Terra che abitano, rispetto a noi (spole tra Fiumara e Serravalle), non difettano di sensibilità musicale. Partendo dai cantori siberiani dell'affascinante fiume Yenisei, giungendo ad un vero Dj "Campane" (sarebbe più corretto scrivere Bj, da BellJockey), con il ritmo nel bronzo (non può essere che soul, anche se primordiale). La serietà dei bambini dev'essere rispettata e allora noi ci ciucciamo questa oretta di gesti insulsi ed energie a perdere. Una barba, ormai l'abbiamo capito, non significa alcunché, tantomeno una lucida e inossidabile maturità, quindi giochiamo pure con Herzog, che a quanto pare condisce pure il Festivalbar on Ice con ubriachi che slittano carponi sul ghiaccio. Ah Werner, la prossima volta chiama me, no?
(depa)
Sia chiaro che puoi scrivere cotali corbellerie solo perché, a fine visione, qualcuno che salutava con "Molto interessante" l'hai sentito...Sei perdonato.
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