Ieri sera, in sala Ninna, mi sono
gustato una pellicola del 2010 intensa ed emozionante. “Cirkus Columbia” è un’opera del regista bosniaco Danis Tanović che
racconta i giorni che precedettero l’inizio del conflitto armato nell'ex Jugoslavia,
attraverso gli occhi degli abitanti di un piccolo paese ancora sconvolto dalla
recente caduta del comunismo e dai cambiamenti che ciò aveva portato.
Un film che ho vissuto come mera denuncia della politica e dei giochi di potere che distruggono l’essere
umano divulgando la cultura della rivalità e quindi l’odio. In questo piccolo
paese dell’Erzegovina, l’odio vive sotto forma di “ripicche” come quella di un
uomo filo fascista, scappato vent'anni prima in pieno regime comunista, che
ritorna e sfratta la moglie che viveva in casa sua da allora, con il loro unico
figlio…
Lo sfogo del giovane Martin che
vorrebbe solo “essere lasciato in pace” dai suoi genitori che si litigano il
suo amore può apparire anche come un grido rivolto a tutto quello che gli stava
succedendo intorno che non gli permetteva più di giocare, amare, stare bene,
vivere, essere libero.
Una regia semplice quella di
Tanović che però coglie nel segno appassionando dall'inizio alla fine della
pellicola, grazie soprattutto ad una sceneggiatura, di cui il regista è primo
autore, viva e appassionante, ricca di personaggi secondari che risultano
fondamentali per entrare almeno un po’ nel merito delle vicende politiche,
mentre il succo del film sta nell'umanità diversa che manifestano i personaggi
principali e le conseguenti diverse e interessanti reazioni di ognuno di loro al
confronto con le vicende politico-sociali in corso. Le loro emozioni arrivano
al meglio, gli eventi si susseguono al giusto ritmo che varia a seconda del
momento raccontato e il messaggio sul bel finale è condivisibile: è più
importante vivere che sopravvivere.
Mi sovviene un paragone: un "Loach" più appassionante, grazie a una trama più imprevedibile, e più profondo,
grazie a personaggi meglio caratterizzati e meglio dipinti.
Valido.
(Ste Bubu)
Nooo. Ma noooo. Ahahah! Grande! Meno male che ci sei, belin. Siamo in due ouh...che sbocco.
RispondiEliminaVai così, che bello, ogni tanto ci si cozza contro! Bruttissimo!
Promette bene allestendo la commedia coi canoni stilistici balcanici, con l'ironia particolare che racconta molto di come tanti abitanti di quella regione siano riusciti a sopravvivere agli orrori dilaganti. Ma non mantiene. Anzi, pure troppo. Nel senso che si limita a raccontarci una storia d'amore che più classica non si può. Roba da Disney, eh. Il tempo passa e questa vicenda realistica in tempi e luoghi surreali s'impantana in una palude di banalità. Figuratevi, quindi, quando a metà visione mi trovo sulla mia classica, ormai, riflessione di giro boa: "ecco ora deve tirare le somme, lì sta la qualità"...Niente. Zero intensità, sotto zero emozioni, sceneggiatura imbarazzante.
Eri stanco Bubu! :) Avevi le allucinazioni. Ci hai visto quello che volevi vederci (tra l'altro tutte considerazioni molto più interessanti di quelle emerse dalla pellicola). Sei stressato in 'sto periodo lo so... :)
Con molta sincerità scrivo che non trovo motivi per consigliarne la visione. Grazie Mino!