Dopo aver visto l’incantevole “La
donna di Parigi” nel quale Charlie Chaplin si dedicò solo al lavoro dietro la
macchina da presa, mi è venuta voglia di rivedere Charlot in azione, così ieri
sera mi sono buttato su un suo corto. Ho pescato nel foltissimo mazzo e ho
pescato bene. Vero è che è difficile cascar male, ma “Charlot soldato” (1918) è un corto fenomenale!
Trentuno minuti di comicità
esilarante ad un ritmo forsennato che rallenta solo nei momenti di tenerezza e
solitudine, caratteristiche imprescindibili del personaggio Charlot, che sia un vagabondo
o un soldato.
Già la prima scena fa piegare dal
ridere con il generale che tenta di correggere l’inconfondibile camminata di
Charlot con ovvi scarsi risultati. In trincea l’omuncolo dalle buffe
espressioni ne combina di tutti i colori, ma si dimostra anche geniale in più
occasioni, come nell’aprire una bottiglia di vino senza il cavatappi o riuscire
a dormire totalmente sott’acqua in una stanza allagata senza annegare, e le
risate sono impossibili da trattenere.
Una mezz’ora di gag divertentissime, pensavo, che
condurranno piacevolmente fino al “The end” e invece la pellicola riserva
nell’ultimo terzo un’impennata d’azione inaspettata che parte con una
rocambolesca e parecchio ridicola scesa (anzi, salita…) sul campo di battaglia
del nostro eroe che prima cattura i nemici, poi viene catturato, poi scappa e
trova rifugio presso una bella e dolce francesina (Edna Purviance… toh! la
donna di Parigi…) e che si conclude con Charlot che…
Fidatevi: guardatelo!
(Ste Bubu)
Mediometraggio di 45 min. ca che non mi ha coinvolto come altri del geniale regista. Appartenente al periodo First National (1918-23), in cui il regista godette di massima libertà artistica, mostra alcune trovate azzeccate (il travestimento dell'albero verrà narrato anche nrl film biografico "Charlot"), come hai scritto, ma anche momenti di rilassamento che non aiutano il ritmo (in trincea). Inoltre, alcune gag non immediate. La compattezza di "The Kid" verrà dopo tre anni, sempre per la First National, e da lì saranno sempre grande divertimento e massima poesia.
RispondiEliminaSenza fidarvi di me, guardatelo: tutto per Chaplin.