Durante
il cammino lungo corso Buenos Aires, di ritorno dalla visione dell'ultimo film
di Roman Polański, "Venere in
pelliccia", io ed Elena a ripensare a ciò cui abbiamo assistito...lo
spunto è venuto da Baracca che, in una grigia gelida domenica, l'ha osservato e
riassunto in poche battute mal masticate: "Uhm, così così, ma no, non è
male, boh". Dimenticando o proprio memore del fatto che quelle interiezioni
possono dire tutto o nulla, mi sono precipitato. Ed è un film che si presta. A
riflessioni stimolanti, intendo. Intanto andate a guardarlo...
Lo chiamavano "la mente"...
…il criminale Ray “Woody”
Winkler. Un soprannome sarcastico appioppatogli in galera che risulterebbe, al
contrario, più che appropriato per l’artista Woody Allen. Correva l’anno 2000
quando uscì nelle sale “Criminali da
strapazzo”, quindi un Woody “recente”, per il quale i film alle spalle
iniziavano ad essere già parecchi, ma ancora ce n’era in quella mente da
geniaccio della Settima e speriamo che ancora ce ne sia…
La notte più lunga

27 Giugno 1980: Ustica strage di stati.
Qualche settimana fa, in sala Negri, ho continuato la passeggiata intrapresa nella collana VHS "Capolavori Italiani", titolo roboante e, spesso, fuori luogo, purtroppo. Ma son film da vedere, "Il muro di gomma" in particolare. Nel 1991, al sessantaduenne milanese Marco Risi, figlio del celebre e grande Dino, bastò sfiorare quelle ferite ancora vive per realizzare una potente pellicola sulle morti nascoste dallo Stato. Anzi, morti degli stati. 81 morti.
Ancora una volta: chapeau, Sir Charles.
Dopo aver visto l’incantevole “La
donna di Parigi” nel quale Charlie Chaplin si dedicò solo al lavoro dietro la
macchina da presa, mi è venuta voglia di rivedere Charlot in azione, così ieri
sera mi sono buttato su un suo corto. Ho pescato nel foltissimo mazzo e ho
pescato bene. Vero è che è difficile cascar male, ma “Charlot soldato” (1918) è un corto fenomenale!
No cocaine!
Joshua Marston è un regista e
sceneggiatore americano con soli due film all’attivo. Il più noto è il
pluripremiato “Maria full of grace”
che uscì nelle sale nel 2003.
Mi tocca essere in disaccordo con la giuria di alcuni
importanti festival, ma giudico questa pellicola per niente riuscita.
Nuova Hollywood, si parte...

Il Chaplin che non c’è e che non t’aspetti
E’ stato bello, ieri, in un
piovoso martedì sera, ritrovarsi nel caldo della sala Ninna in compagnia di un
vecchio amico: Charlie Chaplin, l’uomo che mi fece rassegnare definitivamente al
fatto che le emozioni che mi trasmette una pellicola non è in grado di
trasmettermele nessun’altra opera d’arte. E anche questo “La donna di Parigi” del 1923 è un sali e scendi d’emozioni. Si
ride e ci si commuove, i buoni sentimenti sono sempre ben in primo piano e,
attenzione: Chaplin c’è ma non si vede.
“Alla curva di Barberino me li porto giù tutti e tre nella scarpata…”
Domenica sera, in sala Ninna, ha
fatto la sua comparsa il regista emiliano Marco Bellocchio con il suo primo
lungometraggio, “I pugni in tasca”,
uscito nelle sale nel 1965.
Un film impegnativo e angosciante
che pone uno sguardo critico e indagatore su una famiglia dell’epoca.
Adèle è travolta, noi con lei
Ed eccomi a posare sul 'Rofum qualche riga, seppur sentita, a proposito del film visto ieri sera all'Eliseo di via Torino. "La vita di Adele", fresco vincitore della Palma d'Oro, è una pellicola dotata di notevole di intensità, dettata in parte dall'incantevole fascino delle due protagoniste, Adele Exarchopoulos (che interpreta l'"Adele" del titolo, classe 1993) e Léa Seydoux (la bravissima "Sister", già apprezzata, dell'85), in parte dalla travolgente passione raccontata prendendo spunto da un fumetto di Julie Maroh. Il regista tunisino Abdellatif Kechiche ("Cous cous", 2007) si limita a stare appresso ai volti (e ai corpi) delle protagoniste, compiendo un sapiente pressing sulle loro emozioni: piacere, gioia, dubbio, paura, dolore.
Prima di tutto l'amore
Ieri sera, in sala Ninna, mi sono
gustato una pellicola del 2010 intensa ed emozionante. “Cirkus Columbia” è un’opera del regista bosniaco Danis Tanović che
racconta i giorni che precedettero l’inizio del conflitto armato nell'ex Jugoslavia,
attraverso gli occhi degli abitanti di un piccolo paese ancora sconvolto dalla
recente caduta del comunismo e dai cambiamenti che ciò aveva portato.
Che imbroglio il noir all'amatriciana!

Spaghetti animati, sempre italiani

"Non fare sciocchezze Niko..."

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