Soli convergenti

Appresso al cinema presente, Elena ed io confidanti nella sensibilità di Chan-wook Park. Il regista sudcoreano delle vendette truci e barocche torna ribadendo i suoi temi, canoni, atmosfere. Elementi manipolati da buon artigiano, pensati da grande artista. "Decision to Leave" (2022) è un aeriforme poliziesco dai contorni rosa, così pulviscolare da assimilarne solo questi. Bello così com'è.
Vite monotòne, basterà incontrarsi perché le curve accelerino sino alle scintille. "Due anime che si annusano", una col vizio di uccidere come l'altra quello delle sigarette. Fieramente prolisso, un po' tirato, peccato in alcuni punti mostri qualche sbandamento. Non tanto per i tasselli dell'indagine (la foto della fidanzata del boss, ancora una foto sugli scogli: gli scatti della "sorte"), quanto per avvicendamenti ed entrate in scena a volta spiazzanti. Ma ciò che conta è l'estetica della vendetta. Il fascino disarmante della modella cinese, classe 1979, Tang Wei, ne rende conturbante la sola presenza.
Mi unisco ai "pomodori rotti": «Se Decision to Leave non è esattamente allo stesso livello dei capolavori di Park Chan-wook, questo thriller sentimentale è comunque un risultato notevole sotto qualsiasi altra metrica».
(depa)

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