Ragazzi da vita

Schivata qualche (ri)proposta indecente, la rassegna del "Free Cinema Iran" è proseguita splendidamente. "Figli del sole" (t.o. "Koršhid"), scritto e diretto nel 2020 da  Majid Majidi è una sontuosa quanto delicata ode ai ragazzi di strada. Dimenticati, isolati, sfruttati e picchiati, incarnano quell'autentica resilienza che o creperà, o si allineerà. Avventure adolescenziali, epiche per alcuni (tra i grandi), ma che richiedono grandi narratori.
All'Ariston conosciamo il regista classe 1959, di Teheran, con una decina di lungometraggi in cascina, una sensibilità immediata nel cogliere volti, catturare dolori. La lotta per la vita dei ragazzi di quartiere raccontata con cipiglio fresco e attento. La scrittura attenta si permette svolte e scelte azzardate ma vincenti. Fotografia compatta, buon uso del sonoro, non restano che le notevoli interpretazioni. Di tutti, piccoli e cresciuti. Impressa nella retina quella del giovane protagonista. Espressivo a dir poco, negli occhi un perenne spavento, una gioia interrotta sul crescere. Elena uscendo ricorda "Cafarnao" e in effetti ritorna quell'ottima e accorata rappresentazione, del mondo dei ragazzi obbligati ad essere uomini di colpo.
(depa)

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