Questa settimana, virus innominabile, sale vuote. Non un rammarico inaffrontabile, nel caso di "Criminali come noi" (t.o., umilmente, "La odisea de los giles", t.inglese "Heroic losers", con la sintesi degli anglosassoni), commedia argentina diretta da Sebastián Borensztein, bonaerense classe 1967. Con la star Ricardo Darín, scorre leggero e ridanciano: filmetto simpatico, che altro dire?
Fiaba proletaria moderna, quindi fantasia pura, dove il tono, pur provenendo dalla clamorosa ruberia per mano dei soliti noti, resta allegrotto, da conduzione familiare. L'iniziale ricerca e raccolta dei fondi, è quella di altre 1000 pellicole, con tanto di issamento insegna e scambio di sguardi sognanti. Un futuro roseo, dove si faranno molti soldi: si sarà felici (era l'era d'oro di prima, identica a quella successiva...). Tutti i ruoli rispettati, c'è il buono, il brutto e la cattiva. C'è pure Bakunin. E non so se esserne felice. Lungi dall'additare senza indugio il carattere intrinsecamente prevaricatore di ogni sistema economico, si assisterà ad un'altra iscrizione al gioco criminoso. Ad ogni modo, è un film simpatico, che almeno mostra uno scenario alquanto singolare: sfruttatori fatti saltare in aria dagli sfruttati.
(depa)
Nessun commento:
Posta un commento