Ci siamo. Si parte. Con Bubu abbiamo deciso di partire per un nuovo viaggio. Le tappe sono dieci, lungo l'opera del regista polacco Krzysztof Kieślowski, scuola di Lodz. "Decalogo" è un'opera in dieci episodi (mediometraggi), più o meno esplicitamente richiamanti i Dieci Comandamenti. Un'occasione d'oro per conoscere il grande autore. "Decalogo 1 - Io sono il Signore tuo Dio" è la prima emozione di questo percorso.Pellicola intensa, con battito di cuore importante, come le domande che travolgono, a valanga, lo spettatore. La sfera religiosa e quella razionale si scontrano fragorosamente, creando e distruggendo, alla faccia del nulla. L'anima e il calcolo, il fato che sfugge alle scienze rifugiandosi tra le gambe Padrone. La tragedia rimescola le carte e sfida a pensare l'uomo a non credere. Ubrìs classica, quindi. Di uno solo a danno di tanti altri, nonostante la consapevolezza di esistere per fare del bene agli altri. Evidentemente non basta. Ma non solo: riflessioni profonde che si mettono in moto.
Regia pulita quanto ruvida, il perfezionismo di Kieslowski emerge donando veste solida e poetica ad immagini e parole. I due protagonisti caratterizzati in pochi sequenze. Concetti e simbolismi si mescolano portandoci per mano nella prima stanza di questa esperienza, affascinante e angosciante.
Regia pulita quanto ruvida, il perfezionismo di Kieslowski emerge donando veste solida e poetica ad immagini e parole. I due protagonisti caratterizzati in pochi sequenze. Concetti e simbolismi si mescolano portandoci per mano nella prima stanza di questa esperienza, affascinante e angosciante.
Vai Bubu.
(depa)
(depa)
I primi piani del dolce viso del piccolo protagonista e le sue innocenti e decisamente complesse domande a cui ognuno può (forse dovrebbe) dare una risposta soggettiva, in base al proprio credo, alla propria fede e alle proprie ideologie, mi hanno subito rapito.
RispondiEliminaLa drammaticità dell’evento decisivo della pellicola arriva in maniera dirompente, grazie alle riprese di Kieslowski…
In questa pellicola vengono messe a confronto la fede in Dio e la “fede” nella scienza e tutte due ne escono sconfitte, in quanto vissute ciecamente.
“Non avrai altro Dio all’infuori di me, spesso mi ha fatto pensare…”