C'era una volta il cinema...

Il quinto appuntamento con la filmografia di Massimo Toisi è stato piacevole e interessante.
Ettore Scola scrisse e diresse "Splendor" (1989), un film che ha come protagonisti un grandissimo attore italiano, allora quasi settantenne, come Marcello Mastroianni e forse il più grande attore emergente italiano di allora, Massimo Troisi. Una coppia perfetta per interpretare questa pellicola che vuole esprimere un sentimento di nostalgia per i film del passato e per una stagione cinematografica ormai conclusasi.

Questo film vuole essere un vero e proprio tributo al cinema di un tempo in tutta la sua essenza.
Il corpo, ovvero la sala cinematografica quando questa aveva ancora il fascino del piccolo teatro adibito a cinema con la galleria e la platea, la maschera che ti accompagnava al posto e gli spettatori che andavano al cinema per godere di quest'arte o magari per corteggiare l'affascinante signorina della biglietteria o una ragazza sedutasi per caso vicino, sussurandole una parola all'orecchio o tutto questo sognarlo e basta, ma non per "far serata" con fast food, booling e sala giochi, dando spesso un'importanza al relax e alla qualità del film visto pari a zero, come succede da quando ci sono le multisale.
E poi l'anima, ovvero il cinema d'autore, quello che ha fatto e fa ancora sognare, innamorare, ridere, combattere, viaggiare, quel cinema che, dopo che l'hai conosciuto e potuto ammirare, capisci se la settima arte è solamente una passione o un vero e proprio amore. 
E' attraverso la vita del Cinema Splendor e dei suoi gestori, Jordan (Marcello Mastroianni) il proprietario che ereditò la sala dal padre, che vide nascere ai tempi del fascismo come "cinema itinerante", Luigi (Massimo Troisi) l'addetto alle proiezioni e Chantal (Marina Vlady) la maschera, che riviviamo la storia di questo cinema sopra descritto, come detto, in tutt'e due le sue componenti essenziali.
Il regista ci mostra, dalla visuale del pubblico dello Splendor, almeno una scena di tutti i più importanti film che la sala ha passato durante la sua esistenza e questi vengono citati, alla fine del film, come prima cosa, nei titoli di coda: "L'albero degli zoccoli" di E. Olmi, "Amarcord" di F. Fellini, "Effetto Notte" di F. Truffaut, "La grande guerra" di M. Monicelli, "Scipione l'africano" di C. Gallone, "Il sorpasso" di D. Risi, "La vita è meravigliosa" di F. Capra e altri capolavori, film d'autore. Un vero e proprio tributo. 
Un film sicuramente particolare sia nella trama che nella sua composizione e struttura, gli interpreti sono di prim'ordine e la colonna sonora, un motivetto di pianoforte ritmato un po' in stile anni '50, molto coinvolgente.
Per di più, anche in questa pellicola un po' romantica e nostalgica, Massimo Troisi ci regala qualche sorriso con qualche uscita delle sue, ma anche una prestazione da attore ormai completo e non solo più comico.
Un film che, in conclusione, giudico: piacevole, originale e molto ben recitato.
(Ste Bubu)

1 commento:

  1. Bello proiettarlo nelle scuole una osservazione sulla societA che cambia nelle parole di Mastroianni

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