Il mattatore

Riflessione LXIII:
In sala Uander poca roba...ma buona: Io, Elena ed Albert Aporty (che rischia di sorpassare il buon Taigher in assiduità...io la butto lì). Dopo un quarto d'ora accademico di Germania-Italia (in cui, pur giocando bene, riusciamo a prenderne uno), scatta la scelta del film. Dopo essere passati davanti alla porta di molti maestri della "Settima", è una in particolare ad aver solleticato la nostra attenzione, sulla targa: "Dino Risi". Classe 1916 milanese, il suo "Sorpasso" lo conosciamo a mena dito, capolavoro di frizzante drammaticità. Innamorati del binomio Risi/Gassman scegliamo di elevarlo all'ennesima potenza: stasera "Il mattatore", 1959. Film che mette in mostra tutta l'abilità dell'attore di Struppa, classe 1922. Ma non solo.
Ok, Vittorio Gassman è davvero un mostro: lungo tutta la pellicola lascia espressioni, movenze e battute indimenticabili; interpreta un attoruncolo che, ritenendosi un vero e proprio mattatore, ha l'ambizione di pagarsi da mangiare col teatro ma che, invece, sarà costretto a farlo per vie più truffaldine; quindi l'attore genovese ha modo di sciorinare tutto il suo repertorio ("qui" ho scoperto il termine fregolismo; e ho detto tutto). Sotto forma di episodi, che altro non sono che le abili trovate del protagonista per far soldi, il film scorre divertente e scacciapensieri.
Ma il tutto non sarebbe "Il mattatore" se non vi fossero spalle di primo livello: Peppino De Filippo (quello di Totò), Mario Carotenuto (il romanista de "Il tifoso, l'arbitro e il calciatore", oltre ad un altro centinaio di film...), Dorian Gray (la "malafemmina" di Bolzano a cui parve che chiamarsi Maria Luisa Mangini fosse banalotto, affibbiandosi quindi il nome del più celebre personaggio di Wilde...), per citarne tre. Soprattutto il film non risulterebbe orchestrato in tale maniera senza quel maestro che è Risi; le gag più divertenti, come quella geniale della truffa dei pasticcini, con altri tempi e altre scelte stilistiche non so se sarebbero state così efficaci. E gli scrittori? Ettore Scola, Sandro Continenza, Ruggero Maccari... mica gente che scrisse qualche vuoto "Ocean ###".
Ripeto, chi raccoglie il grosso della posta in gioco è l'attore principale, ma definire questo film una vetrina di statuette gassmaniane è più che riduttivo.
(depa)

1 commento:

  1. Ce ne vuole per sorpassarmi assiduità.... Ehhhh

    24 di quelle 36 le porta al signore...

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