"The Tourist" del grandissimo regista Florian Henckel von Donnersmarck è, a mio parere, uno dei film più brutti che abbia visto in tutta la mia esistenza. Incredibile il senso di vuoto, di nulla, a cui lo spettatore è costretto ad assistere.
Come a molti altri, anche a me è capitato di vedere questo film nel bel mezzo di un pomeriggio palermitano in cui letteralmente "non avevo un belino da fare" (dopo aver visitato per bene la bella città), e già questo la dice lunga sulle mie aspettative; d'altronde le alternative erano Checco Zalone, i "Tre-Tre" anni 2000 e qualcos'altro di indimenticabile (non ho trovato un cineclub in giro).
Vabbè, mio padre l'ha visto e non l'ha stroncato...mi son detto, proviamo. Devastante.
La storia è...boh. Impalpabile. Leggete una qualunque delle critiche sparse per la rete e mi troverete d'accordo con essa. Io non ho intuito il colpo di scena finale, ma questo non cambia la solfa. Mi sono annoiato dall'inizio alla fine, di più: irritato (anche se con qualche sana risata, assolutamente non prevista dal regista tedesco). Non c'è suspence, non c'è romanticismo, zero di zero di zero, zero al cubo, un cubo di zeri. Battute che non fanno ridere nessuno, solo senso di freddura nella sala, al punto da farmi diventare più ottimista del solito nei confronti del nostro glorioso popolo.
I due attori inguardabili. Con qualche minima differenza sulla prova recitatoria.
La Joile di plastica, piazzata lì tipo statuetta di via San Gregorio Armeno; ormai non più un fiore, cerca di eccitare qualcuno senza rete internet a casa, seduto in ultima fila, eseguendo la stessa mossa per 103 minuti: sculettata ammaliante, con occhio mezzo languido, mezzo a palla (causa lifting violento), e triplo scattino impercettibile del labbro inferiore. Con una sequenza come questa, anche posizionandosi con Blanka nell'angolo destro dello schermo a premere forsennatamente il tasto blu per eseguire la mitica mossa della scossa, nessuno avrebbe scampo, lo concedo. "E mo' basta però!". E' offensivo vedere questa strapagata quanto sopravvalutata che gironzola per un'incantata Venezia, evidentemente convinta che ciò che ha reso grande la Serenissima nel mondo sia stata, appunto, una mera graziosità. Ricapitolando: "Changeling" di Clint Eastwood (2008), decente, poi, mi par di capire dal Tigre, "Ragazze Interrotte" di James Mangold (1999)...e poi Lara Croft con due tette così...Finiamola.
Depp, che, a parte queste ultime menate dei Caraibi, mi è sempre piaciuto, qui si adegua, mettiamola così. L'unica causa di una prova del genere è la mancanza di stimoli in mezzo a professionisti di tal specie (aggiungete alla Valeria Marini di Los Angeles, anche De Sica, Bova, Marcorè e Frassica; siete comici da cabaret! E nemmeno tutti bravi; ma cavolo! Ma Nino! Possibile che il Nautilus di Varazze non riesca più a farti sopravvivere!?). E' anche vero che persino i più grandi attori un passo falso l'hanno fatto (vedi De Niro ormai alla canna del gas SIGH!! :( :( ).
Caro von Donnersmarck, guarda che sarebbe bastato che le avessi chiesto un incontro privato, Angelina non credo sia una tipa che si fa di questi problemi (ho quasi pena per Pitt, fate vobis). Il rigoroso e "statico" racconto sui "Casi degli altri", che rivedrò di corsa, mi fece fare qualche sbadiglio; ma per riparare a una simile vaccata (e non c'è Hollywood che tenga, col bottino di quel successo ci vivrei 10 vite) dovrai imbroccare davvero il film del secolo (ti va bene che siamo all'inizio).
Imbarazzante.
BUUUUUUUUUUUUUU!
(depa)
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