Eravasmus

Fiduciosi nelle pungenti commedie dirette e interpretate da Alberto Sordi, con animo disteso abbiamo premuto avvia su "Fumo di Londra", esordio alla regia, del 1966, dell'artista romano. Ricompensati.
Dopo 20 anni ritornato in London Town, Dante ingenuo e sognatore, e saltellante, antiquario di Perugia, percepirà ancora tutta l'eleganza della "City", sullo sfondo e in primo piano. I palazzi tipici, la pipa, la bombetta e le guardie regie, Dall'ombrello, ai ricordi ("I like idiot"). Commedia musicata (Carlo Rustichelli), dalle lunghe carrellate urbane e campestri (la partenza per la battuta di caccia, e il ritorno). Ampi momenti contemplativi, l'estasi del nostro è completa. Ma la Londra Oscillante, l'amore libero "come gli alberi, l'erba", con un'improvvisa botta vitale, disarticoleranno l'aplomb di Dante, baciato da una fortuna sconosciuta (e bionda). Come di consueto con Sordi, ridi ridi, ma sotto sotto c'azzecca su svariato giovanilismo, "amore per l'avventura, disprezzo del pericolo", tardivo e insincero. Il "nostro", il suo già personalissimo, "Vacanze Londinesi".
(depa)

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