Richiamo libero

Direttamente dalla 35a edizione del Trieste Film Festival. Sì, a Trieste. Con Elena. Cose dell'altromondo, ma partiamo con "Wild" di Nicolette Krebitz. Già, la prima che abbiamo visto è conclusiva, invero, della sezione "Wild roses", dedicata alle autrici europee. In questa edizione, tedesche. E allora Krebitz, attrice, sceneggiatrice e regista berlinese, classe 1972, qui al quarto lungometraggio, per la sua determinata visione cinematografica meriterà un occhio di riguardo.
Buon cinema di elementi. Quelli dell'alienazione relazionale. Luoghi: poligoni di tiro, lavoro, discoteca (aziendale). Bus. Quelli su cui si basa l'intruppamento sociale. Disumane sveglie alle 6:30, il vento libera dalla frangia uno sguardo delvaggio. Scosta le tende al richiamo animale. Regia curata, ambiziosa (tra personaggi anonimi, come il macellaio senza volto), che convince. Selvaggio '=' sporco, Wolf Woman è fatta. La "battaglia degli stracci" è iniziat! Strafatta, Ania è inarrestabile. Pizza salami, post-doccia, è l'inizio della fine. Visionario e coraggioso, da non prendersi troppo (che ora ti prepara una buona colazione). Finale escatologico memorabile, oltre a "vivere una vita anarchica senza paura, senza sicurezze e ipocrisie", forse Ania cercava solo un po' d'affetto...
7 per me, 6/7 per Elena.
(depa)

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