Acque scure

La televisione permette di recuperare classici e successi. Il canale "Iris" ritiene di cogliere pigliare tutto martellando sul mestierante con santi a Hollywood. Nel 2003 Clint Eastwood fece incetta di nomination e osanna, tratteggiando a tinte fosche un caso di cronaca con tutta l'America attorno. "Mystic River" è un meccanismo drammatico $$$ guaranteed. Proprio "L'occhio di Clint".
"Warner Bros" in scala di grigi, annuncio di cupe atmosfere. Così sarà. Come di consueto il regista californiano, maniche rigirate, rimescola con impegno tutti i miasmi del "suo" meltin' pot. Sean, Jimmy, Da...tre amici di Boston, con una ferita segreta. Poi le strade crescono lungo tempi diversi. Un anonimo Jim Smith fa la cronaca di Pel Park. Poliziotti, spari, comunioni. Jimmy risolve il caso alla prima battuta.
Polvere su polvere, i tappeti di Eastwood sempre pieni di bozzi. Intrecci sempre discutibili, al limite. Sceneggiatura dal passo pesante che piace agli intriganti, tutto sul tavolo, la somma che torna in un finale sempre impressionante (infine le telefonate lungamente attese vengono accettate). Parrebbe che il killer l'abbia fatto per l'aumento degli affitti. Ma no, crogiolo di fanatici armati, la società è malata nel profondo.
Ad ogni modo, anche grazie ai buon interpreti l'affabulazione gommosa di Eastwood funziona, Elena soddisfatta manco dinanzi una faraona ("Gli darei 7/8!").
(depa)

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