I Love NY, I love me

Ieri sera in sala Valéry è tornato Woody. Lo ha fatto portando con sé una dichiarazione d'amore per l'amore stesso "per" e "a" New York. Nell'isola tra Hudson e East River, guardando il ponte di Brooklyn, innamorarsi è cosa dolce, quando, su ogni sentimento, aleggia l'altro grande e oscuro oggetto del "suo" cuore: New York. "Manhattan", del 1979, è il delicatissimo e un po' sofisticato bacio di Woody Allen per la sua città natale.

Dichiarazione d'amore dal primo all'ultimo fotogramma, mediante parole ed immagini che celebrano sontuosamente la Grande Mela, con le sue luci e il gran da fare, con gli scorci più moderni a braccetto con carte di giornale e fumi sospetti. Mediante la musica, l'altro enorme amore di Allen. E la musica stessa tramite George Gershwin, un altro di quelle zone, che alle orecchie di Allen è il più consono a raccontare, con note sognanti e avventurose, il fascino in bianco e nero (luci ed ombre della città) di Nuova York. L'amore, questo noto sconosciuto che spinge i protagonisti lungo traiettorie prive di formula matematica, assume veste intima e cittadina, diventando cartoncino di carta dai contorni eleganti e misteriosi, esotici e concreti (jungle di cemento elevatissimo!). In definitiva, una cartolina con su scritto "Ti amo, New York".
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento