
Georges Brassens di sicuro. Colui che un certo De André definiva il suo maestro, se ne andò nel 1981, con tutto il suo carico di note e storie. In questa pellicola, a René Claire il merito di aver immortalato il grande cantautore francese, "L'artista!", tessere perfettamente inserita nel mosaico allestito dal regista.
Regista che ritorna a girare sulla sua città amata: nel quartiere di Porte de Lilas si rincorrono bambini, si scambiano sguardi e passioni, si scolano bottiglie. Juju si aggira tra essi con grande dolcezza e...rassegnazione. Juju, emblema degli ingenui buoni, sempre a cuore aperto (e destinati a pagare tariffa più alta), è un personaggio che vi dimenticherete difficilmente, l'interpretazione del parigino Pierre Brasseur scalda il cuore. Nel bianco e nero di Claire, le anime sincere dei bassifondi risaltano in tutta la loro disperata vitalità (da sottolineare il simpatico ed affascinante parallelo tra le vicende del bandito e le corse in strada dei bambini, così come il ballo "alternativo" tra la bella coppia d'innamorati), chitarra in mano, vecchi stracci e fiasco al centro del tavolo.
Per quanto ho scritto sinora, consiglio questo film a tutti coloro che amano il cinema fatto bene poiché composto da ottimi ingredienti: regia, fotografia, sceneggiatura (ispirata all'opera di un amico di Brassens, Renè Fallet, con un finale originale, "inverso" al solito), scenografia, dialoghi e ritmo.
(depa)
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