Extra: La strada

tutta per me
la giostra di Zampanò tace
e gira con gli occhi di brace
il cavallo di Troia
che alla zingara piace

Così canta Capossela…
domenica pomeriggio la trascorro in compagnia di Zampanò, della sua giostra e di Gelsomina  interpretata con una  toccante dolcezza da Giulietta Masina, un vero clown che solo attraverso la mimica facciale riesce a comunicarci anche le sfumature più sottili degli stati d’animo del personaggio; un’ottima interprete di un cinema fatto di sguardi, di sorrisi, di bronci e di poche poche parole. Una donna fragile, un po’ tonta e un po’ folle ma di una tenerezza commovente.
“La strada”, è la “propria strada”, quella che ognuno di noi intraprende e percorre, quella che Gelsomina con la sua ingenuità sceglie per dare una svolta alla sua vita; le aspettative iniziali si trasformano presto in delusioni, ma sono piccole cadute dalle quali si rialza in fretta in un gioco altalenante di emozioni che oscilla tra la gioia e la tristezza, proprio come quegli acrobati che sfidano le altezze e proseguono il cammino su un filo sospesi sulla sua testa. Ma la strada è anche quella in cui più volte Gelsomina si ritrova sola dopo l’ennesimo abbandono da parte di uomini rozzi o semplicemente perfidi… Triste e indifesa pare stia per scivolare in una profonda solitudine, ma poi qualche strano caso del destino le fa cambiare rotta ed ecco che il suo volto s’illumina grazie a un sorriso biricchino che presto si trasformerà in una nuova espressione imbronciata. Basta un dettaglio, un complimento tra le righe e a lei questo basta per essere un po’ più felice, una felicità che dura un attimo perché poi si  torna alla cruda realtà; adorabile davvero! Lei è buffa e così piccola quando appare vicina al gigante Zampanò! È affascinata dal mondo del circo e da assistente fedele non abbandona mai il suo padrone nemmeno nei momenti più duri… Invece lei viene continuamente abbandonata. La sua vita sarà stata senz’altro triste e difficile, ma forse più difficile sarà superare il senso di colpa che assale Zampanò: un omone grosso, forte e rozzo che alla notizia della morte di Gelsomina non riesce a trattenersi e scoppia in un instancabile pianto. Poche parole su questo capolavoro, grazie al quale ancora una volta Fellini ci ha fatto curiosare nella vita dei suoi fantastici (nel senso di appartenenti alla fantasia) personaggi.
Ps: in una scenetta comica i due si confrontano sulla parola fucile simpaticamente detto  ciufile che mi ha subito fatto venire in mente il cinerofum (che si sostituisce deliziosamente al tradizionale cineforum)
(Doris)

1 commento:

  1. Grande Doris, grandissimo film. Sono un patito di questo film, di cui mi innamorai qualche anno fa (al cinema). Ho anche provato a sottoporlo alla Ele, ma una serie di 'Z' si alzò dalla sua parte di divano...
    Coglierò l'occasione per riguardarlo e risponderti in maniera più...fresca, appena raccolta dall'orto!
    ps: accanto alla Masina un Anthony Quinn che completa a meraviglia l'atomsfera di tristezza e prepotenza.

    RispondiElimina