Il 3° appuntamento con la rassegna “Ecce Nanni” prevede il
terzo lungometraggio del regista di Brunico, nonché la terza tribolata fatica
di Michele Apicella. “Sogni d’oro”, del 1981, finisce per mandarti a letto.
Leone d’Argento, “bellissimo” per il prof. Malavasi, “tra onirico e reale,
sulla Settima Arte…controverso, critica e botteghino lo stroncarono, ma la
rilevanza di questa sua è rivelata dal fatto stesso che tratta del fare
cinema”, ci dice lo studente Ricci. Ecce, la versione restaurata nel 2023 dal CSC.
“Sì”. Dannate casalinghe trevigiane, braccianti lucani e pastori abruzzesi”. I
bar, i gradi di riconoscimento. Freud sconfortato prima, incazzato prima.
“Un film si vede tutto intero, anche in televisione!”. “Un giovane regista
scomodo”, Moretti, che troverà la sua comoda posizione. “Nervosismo”. W Sigmund
che vo’ dormire! Apicella saluta il suo pubblico. Toni scontrosi, vividi,
irrequieti, pazzi. Ma poi “si torna a casa”, la sera. Ancora, horror, un amore
bestiale chiude una pellicola d’autore confuso. Sarà che poi si è reso conto che una provocazione, per quanto brillante, non la
puoi riprodurre all’infinito, pena la pena.
(depa)
Nessun commento:
Posta un commento