"...non si scorda mai"

Rieccoci! Sala Porty Hostel, Port Antonio, Jamaica, again on the stage! Il film suggerito da Depa è di quelli chiaramente appetitosi per le fauci purtoppo non più così voraci di questo cinefilo. Un Dino Risi del 1978 con protagonista Ugo Tognazzi dal titolo “Primo Amore”. Film decisamente piacevole, soprattutto nella sua seconda parte e con un finale lieto e saggio. Buono.

Commedia piacevole ed affascinante, come detto. Un’ora e quaranta di pellicola nella quale si rimane catturati dalla bellezza della co-protagonista Renata (una giovanissima Ornella Muti) e dalla dialettica e la simpatia del suo tutore, agente, amante e un po’ tormento Ugo (Tognazzi), supremo come sempre per interpretazione e caratterizzazione del personaggio. 
Film che si divide in due parti ben delineate, una prima nella quale vengono mostrate le grosse differenze tra i sogni, le ambizioni e le priorità di Ugo e Renata, prima parte tenuta in piedi soprattutto dalla solita dinamicità e simpatia di Tognazzi, e una seconda nella quale esse viaggiano parallele, mano nella mano, ed è questa, a mio modo di vedere, la parte più accattivante del film. Speranza, paura, passione e sogni vivono e si mostrano negli occhi celesti(ali), furbi e impauriti di Renata e nell’espressioni avide e un po’ ingenue di Ugo, ma anche nelle magnifiche riprese dei paesaggi di Capri sul balconcino della loro stanza o di un bacio appassionato sulla scogliera dell’”isola degli innamorati” che va giu’ a picco sul mare, come a picco è destinato ad andare il loro amore; troppo giovane lei e troppo vecchio lui, ma il finale è lieto come è giusto che sia per questo genere di film e come sono io a postare una recensione (o qualcosa di simile) sul mitico ‘rofum dopo tanto tempo! Depa, a te per un commento un po’ più sapiente…
(Ste Bubu)

1 commento:

  1. Innanzitutto, grazie Bubu per quella recensione agostina in zona Cesarini, a salvare il salvabile di un Cinerofum sempre più sacrificato. Ma non molliamo, risorgerà, molle, con le molle, ma risorgerà. E scusa per il ritardo: giassai, sballottamenti vari qui a Zena, che pare la periferia di Porto Antonio.

    Ottima commedia in cui mi sono imbattuto per caso, in rete me besugo!, e dove il Mattatore è lui, ovviamente, il bongustaio di Cremona. Che prepara sì prelibatezze per le "Sale", come questo suo Prof. Unrat (pu)pazzo d'amore.
    Oltre quanto da te scritto, nella prima parte si assiste alla presentazione dei dolci, bizzarri, frustrati frequentatori della Casa di riposo per Artisti. Pensione in villa sontuosa immersa tra nebbia e neve, dove pare arenarsi il volatile ego dei tempi del Successo. E sulla passerella se ne vedranno di ogni. Compresa lei, creatura estranea nemmeno tanto, occhi bocca guance che son promesse ardenti. Difatti scintilla e temperatura saliranno insieme sino a Righi (attention: Mrs Fugacità ha preso la funicolare). I due passeri sul ramo, sopra al buon Risi che non li perde di vista, si sfioreranno guardinghi. Qualcuno direbbe "che scuffia!" (altri: “ah, quella tenda gialla sul verdemare di Capri!”). L'incenso brucia porpora, fuma grigio-rosso (come docet el cremunès), infine s'affloscia cinereo. Stesso ritmo della clessidra. Amaro, amarissimo. Ho preferito un altro "romanzo popolare", forse più sfumato e verace rispetto a questo precipizio, piuttosto dritto (lineare): stava scritto e lo è stato; ma la pellicola è gustosa come un...Risi-Tognazzi.

    RispondiElimina