Lasciate Woody in pace...

Pasquetta 201?. Al Sivori l'attore John Turturro, al quinto lungometraggio come director, conduce sé e Woody Allen in un film in cui il trailer mette più che in guardia. Ma io ed Elena abbiamo la debolezza di essere grati a chi ha contribuito al patrimonio della Settima, più o meno fruttuosamente, ma sempre con passione e tenacia; debolezza che, spesso, si manifesta col muoverci silenziosamente, forse già rassegnati, verso la sala delle torture. "Gigolo per caso" ha ribadito che questa nostra amata forma d'arte, sognatrice e scalpitante, non vive di rendita, non chiede indulgenza e superficiali riconoscimenti per chi si è seduto a guardare con occhio languido i passati successi.
Si tratta di una pellicola orribile, per sceneggiatura, ritmo, taglio. Woody, maledetti autori, non può correre il rischio di essere ricordato in questa maniera (non andate a vederla, quindi; e almeno ditemi grazie). Triste, non certo per le palpebre e gli zigomi cascanti (pure lui ci ha raccontato quale ricchezza sia in quella virata del nostro corpo), bensì per l'inconsistente spazio occupato, questa volta, dai suoi gesti unici, dalle sue parole affilate, solitamente esplosivo. John Turturro interpreta una figura che non può far da spalla all'anziano autore newyorkese, così pastello silenzioso e mai al centro del quadro, facendo sì che la scena non stia quasi mai in piedi. Nessuno dei personaggi interpretati dai due celebri attori è messo a fuoco, rimane sfumato, fisicamente sconfitti dalle controparti femminili (tra cui la quarantenne colombiana Sofia Vergara svetta vulcanicamente) che, almeno, offrono il conforto hot di distrarre lo spettatore dai vuoti dialoghi e dalle velleitarie note melò.
Racconto che parte in medias res, nessuna traccia del percorso compiuto dai due tristi personaggi, scelta che, prima accattivante (persino intelligente!), poi si rivela una delle tante mosse sbagliate. Non c'è coinvolgimento, solo l'attesa per il prossimo momento in cui le due gatte calde, assoldate per l'occasione, mostreranno le invidiabili linee carnose (polpacci e polpa). Direi poco, anche perché, nel frattempo, io ed Elena non abbiamo scostato le lebbra dal primo all'ultimo minuto. Ah! A proposito di Elena, come avete potuto immaginare, povera lei: sul suo menù Turturro e Woody, maronn che schifezz'!, comprensibile la prima reazione "il film più inutile della terra"...
Non conoscevo Turturro alla regia e faccio finta di non aver visto (o dovrei esaltarmi per una breve carrellata oltre il cancello?).
Ti vogliamo bene Woody, anzi, siamo pazzi di te; ora però stai un po' buono lì, ché ti portiamo qualcosa di caldo, così fai un pisolino.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento