Saturno Contro, di Ferzan Özpetek, 2006.
Una recensione extra che nasce da una domenica milanese di grande calura estiva. Sveglia a mezzogiorno, colazione, e poi, pam, film.
Il film racconta una fase di vita impegnativa, difficile, che il cast, composto in prevalenza da attori italiani, affronta condividendo in pieno ogni momento. E’ una storia soprattutto di amicizia, vissuta e raccontata attraverso essa. La storia procede attraverso una serie di intrecci amorosi, omosessuali e non, che portano a toccare temi come la morte, il tradimento, l’approvazione dei genitori.
Una recensione extra che nasce da una domenica milanese di grande calura estiva. Sveglia a mezzogiorno, colazione, e poi, pam, film.
Il film racconta una fase di vita impegnativa, difficile, che il cast, composto in prevalenza da attori italiani, affronta condividendo in pieno ogni momento. E’ una storia soprattutto di amicizia, vissuta e raccontata attraverso essa. La storia procede attraverso una serie di intrecci amorosi, omosessuali e non, che portano a toccare temi come la morte, il tradimento, l’approvazione dei genitori.
Ancora una volta Özpetek ripropone l’amore omossessuale, l’amore ambiguo ma, a differenza che ne “Le fate ignoranti”, sono rimasto meno colpito e affascinato. Sarà perché la parte iniziale e finale del film sembrano essere scontate oppure perché i personaggi sono di estrazione neoborghese con tutti i riflessi che ne derivano, ma questa volta il regista non mi ha convinto. Mi sono piaciuti fotografie e musiche, che si sposano tra loro e creano un'atmosfera coinvolgente. Manca però l’incisività, l’idea geniale che ti apre una strada nuova. Unica sorpresa positiva, l’interpretazione di Ambra Angiolini. Da “Non è la Rai” o le sue hit musicali, un cambiamento c’è stato. Brava. Film piacevole, ma tuttavia siamo lontani dal sapore dolce che mi aveva lasciato “La nostra vita”.
(Albert Aporty)
(Albert Aporty)
Notare che un mio amico (...), dopo due anni, non solo non si ricordava minimamente del film, ma nemmeno di averne scritto una recensione...
RispondiEliminaGran film, I suppose.