Extra: Genova, ancora...

Ueilaaaa, altro extra, altro regalo.
La Ele è un po' stanca, io non aspetto altro. Guardiamoci un film sul divano più comodo al mondo (il proprio).
Siccome il Tigre, il giorno prima, ci ha detto "...non è un granché, ma dovete guardarlo perché è ambientato a Genova!", non possiamo evitare, a così breve distanza da quel disastro che è "Cosa voglio di più", di riavvicinarci piano, piano, quatti, quatti, a quest'altra opera del regista milanese Silvio Soldini: "Giorni e nuvole" (2007).

Extra: McCarthy vive!

Buongiorno a tutti, mi viene voglia di parlarvi di questo film del newyorkese Martin Ritt, con Woody Allen: "Il prestanome", datato 1976.
Non avevo mai sentito parlare di questo regista, scomparso nel '90, autore di una trentina di film. Questo film affronta quel vergognoso periodo che fu il maccartismo, spazio Stati Uniti, tempo anni '50.

In the mood for love

Recensione XXXXII:
Questa volta pansotti al sugo di noce, in sala Uander. Io, Lelena, Tigre, Albert Aporty con Michela, e...Gioggi; sì, proprio lui.
Abbiamo qualcosa da farci perdonare da Michela (un "Fuoco fatuo" difficile da mandar giù) e da non rischiare con Gioggi (se no scatta il solito piano, attuato da una manciata di dispersi: "eh ma no, sai, è che, cioè...nel senso...").
Che selettivi ormai! Il regista cinese Wong Kar-wai, finalmente, ci lascia con un non so che...
Continuiamo a riflettere...
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La doppia vita di Veronica

Recensione XXXXI:
Io, Lelena, Zippino ed il Tigre, in sala Uander; ad assistere a questa pellicola del regista polacco, datata 1991.
Alla fine del film tutti "con quella faccia un po' così".
Ci prendiamo qualche giorno per riflettere.
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Easy rider

1969, USA, diretto da Dennis Hopper.
Per questa volta si è deciso per una proiezione “soft”, ed ecco che spunta all’orizzonte uno dei mitici  film di fine anni ’60, Easy rider. Sala Uander risponde alla grande e registra il tutto esaurito!
Easy rider parte subito facendoci capire subito che rock e chitarre elettriche ci accompagneranno in questo splendido viaggio fra la California e New Orleans. Riprese di scenari magnifici, strade infinite, e cieli soleggiati sovrastano tutto. La storia racconta di due compagni di avventura, che molto speranzosi tentano il colpo della vita, poca spesa e tanta resa. Harley-Davidson cromate, luccicanti, autostoppisti fermati per strada e feste hippie ci portano per mano, in maniera leggera, senza fatica. 

Extra: Happy di sorridere un po'...

Ciao 'rofumetti, venerdì scorso io, Lelena, Tigre e Doris ci siamo spinti (guidavo io!) sino a via del Conservatorio per vedere "Happy Family" (2010), l'ultimo film di Gabriele Salvatores.
Non ero convinto di scrivere qualche riga su di questa pellicola, ma vista la tragedia cinematografica di "Cosa voglio di più", ho voglia di riconciliarmi col sorriso e col cinema italiano che, quando non si inoltra in terreni che non sa affrontare, riesce a far trascorrere qualche piacevole ora al proprio pubblico.

Extra:...ma qualsiasi cosa, altro che Lucano!!

Ieri, io ed Elena, spinti dal caldo più che dall'entusiasmo, siamo andati al cinema all'aperto di Porta Venezia a vedere "Cosa voglio di più" di Silvio Soldini, regista milanese cinquantaduenne.
Sapete ormai quale sia la mia predisposizione a vedere film contemporanei italiani (credo di avere visto gli unici al cinema negli ultimi mesi), e quasi quasi mi stavo pentendo dei miei pregiudizi.
Sino a ieri sera; torno nel mio loculo. Non gliene fregherà nulla a nessuno; ma quello che è stato proiettato ieri ha passato il limite.

Extra: pianeti avversi...

Saturno Contro, di Ferzan Özpetek, 2006.
Una recensione extra che nasce da una domenica milanese di grande calura estiva. Sveglia a mezzogiorno, colazione, e poi, pam, film.
Il film racconta una fase di vita impegnativa, difficile, che il cast, composto in prevalenza da attori italiani, affronta condividendo in pieno ogni momento. E’ una storia soprattutto di amicizia, vissuta e raccontata attraverso essa. La storia procede attraverso una serie di intrecci amorosi, omosessuali e non, che portano a toccare temi come la morte, il tradimento, l’approvazione dei genitori. 

Sciopero!

Recensione XXXIX:
Sorvolo sulla tragica serata di martedì scorso.
Meglio parlare di questa pellicola storica del grande maestro sovietico del cinema, gran teorico del montaggio.
"Sciopero!" è il primo film di Sergej Mikhajlovič Ėjzenštejn, del 1925. Una decina i film realizzati dal regista di Riga, una decina i suoi libri teorici sull'arte della regia. Infinitamente di più quelli realizzati dagli altri riguardanti il suo genio.
Nato nella Russia pre-rivoluzionaria (1989), cresciuto nell'URSS stalinista, morto a 50 anni, ha impresso il suo nome nella Settima tra i primi. Secondo mia abitudine, provo ad ipotizzare un Ejzenštejn più longevo, in una nazione più libera. Sono inciampato in un ragionamento per assurdo; lo so.
Il film. Strepitoso.

Extra: l'educazione di Hornby

Ciao 'rofum, ieri sera io ed Elena abbiamo visto ai chiostri di Santa Barnaba "An education", della regista Lone Scherfig, del 2009. La cinquantenne danese fu discepola della scuola danese, fondata nel 1995 dai due registi "von" Trier e Vinterberg, i quali predicarono, detto sinteticamente, la rinuncia a tutti quegli artifizi e orpelli che, a loro detta, stavano conducendo la "Settima" verso l'impossibilità di raccontare le intime sensazioni (ancor meglio se accompagnate da una qualche sofferenza) dell'essere umano d'oggi: la luce dev'essere quella naturale (se non una lanternina sulla telecamera...), i colori quelli reali (senza elaborazioni post-produzione), insomma, gli effetti speciali hollywoodiani sono aglio per questi "Nosferatu" di Copenhagen. Un'applicazione di questi dettami fu il #dogma12 ("Italiano per principianti"), che ne dite di un extra apposito?

Sogno di una notte di mezza estate

 
Buon giorno amici del Cineforum, 
No..non state avendo un abbaglio a causa della calura estiva...sono proprio io..Lelena!
e non scrivo per aggiungere un commento...NO! NO! Mi accingo proprio a scrivere una recensione. Il primo. E forse l’ultimo. Chissà...

fatto stà che ho rubato un po’ di spazio al nostro blog (Tigre e Depa non me ne vogliano) per aprire una parentesi teatrale sullo spettacolo che è andato in scena ieri sera al Teatro dell’ Elfo di Corso Buenos Aires 33: Sogno di una notte di mezza estate, una commedia di William Shakespeare scritta all'incirca tra il 1594 -96.